Continuano a dire parole nonsenso
Continuano a fare di niente un portento
Lavoro di notte, sarà una canzone
Un mucchio di balle la tua religione
Un tempo la neve cadeva distratta
Il re di denari, si gioca, è la matta
Legittimo il prezzo di una sottana
Discorsi da prete, becchino o puttana
La festa di corte, i vestiti di sera
Zitelle e perpetue con l’anima in pena
Boriosi d’estate, d’inverno signori
Passate per sempre le mode migliori
Ma datemi almeno due numeri al lotto
Due numeri a caso, un bel quarantotto
Sei grande, sei bello, venuto dal mare
Ma sembri un gran pirla se provi a pensare
Giacché mi studiai i poeti francesi
Dapprima Baudelaire, poi gli altri per mesi
Non servono scuole e nemmeno giudizi
Si chiama Verlaine il più grande dei vizi
E anch’io arriverò alla terra promessa
Voi fatemi spazio vicepresidentessa
Un provocatore lo sarò per poco
Ben presto anche voi starete al mio gioco
1993