E c’è che c’è c’è stata una rapina al Tuttok
Tranquilla la mia mamma si faceva i fatti suoi
Ma il tizio alquanto solitario in quel giubbotto blu
Non si vedeva più
Ben ancorato a quella nuvoletta di caffè
È li che se ne stava trafugando un Estathè
Quand’ecco dall’ingresso entrare a gran velocità
Un uomo di mezza età
Il primo lo raggiunse quasi subito e così
Quell’altro al suo segnale con un cenno disse sì
E tirando fuori la pistola se ne rallegrò
Ma la cassiera no
Anzi gli disse non mi uccida per piacere per pietà
Si prenda pure i soldi ma se ne vada via di qua
Mentre la gente ammutoliva tristemente in un chissà
Di noi chi si salverà
E tutto come programmato i ladri al Tuttok
Si fecero bottino degli incassi più che mai
E attesero che il sacco si riempisse un po’ di più
Ma solo, solo un po’ di più
E per le strade indaffarate chi si dileguò
Non erano gli sbirri o manco a dirlo che ne so
Qualcuno che volesse andare a caccia di chissà
Che luna o che formalità
Poi tutt’intorno a quell’inferno il cielo si oscurò
Sorretto da una sera zoppicante ancora un po’
Qualcuno dei presenti svenne per necessità
Degli altri per comodità
E c’è che c’è c’è stata una rapina al Tuttok
Tranquilla la mia mamma si faceva i fatti suoi
Ma il tizio alquanto solitario in quel giubbotto blu
Non si rivedrà mai più
1998