Recitando Shakespeare caddi immobile
Solo un cinguettio di pescivendoli
Eccezione fatta per le nuvole
Tutti si scordarono di me
Rubacchiando al tempo un po’ di intensità
Con le guance smorte e il mento sudicio
Rattoppai la vita in un’immagine
E stanco di pregare chiesi scusa
Bocche digrignanti e straccivendoli
Labbra inumidite di salsedine
Occhi imbastarditi dalla polvere
Frasi di contesto e quotidianità
Tragicomico il sipario si scusò
Con il pubblico di ragazzini
Presto lo spettacolo riprenderà
Disse l’uomo col vestito bianco
E da dietro a quelle quinte il tempo si fermò
Trasformandomi in un pesce spada
Boccheggiando chiesi mentalmente se
Non ci fosse almeno una fontana
Poi dai miei occhi scese un’altra lacrima
Quando mi sorpresero annaspare
E presero un catino stanco e inutile
E lì mi misero per respirare
Ma l’uomo bianco disse di riprendere
Che con Amleto o senza poco importa
Meglio soddisfare il nostro pubblico
Meglio che scusarci un’altra volta
E dal sorriso dei presenti se ne andò
Con le tasche piene di intenzioni
La mia spada e il mio corpo li trovò
La signora delle umiliazioni
Che poi li rese al ristorante li vicino
Per servirli al tavolo la sera
Quando l’uomo bianco sopraggiungerà
A dire è proprio buona questa cena
A dire è proprio buona questa cena
1996