Dalla campagna si vede arrivare
Giuan da Zin con il suo sferragliare
Mille coltelli, una spada, un bastone
Non un difetto e nemmeno un padrone
Freddo fa freddo per forza è gennaio
Sbattono i denti perfino in pollaio
Ma non c’è tempo, passato è il Natale
Oggi è un gran giorno, si ammazza il maiale
Meglio non farlo vedere ai bambini
Troppo crudele, son troppo piccini
Gelido e impavido sussurra il vento
Chi l’ha mai visto un maiale contento
Tutto è ormai pronto, sta per cominciare
Giuan da Zin si avvicina al maiale
Con il coltello più grosso che ha
Lo taglia in due senza alcuna pietà
Sangue dabbasso, daccapo, per terra
Corrono donne che sembrano in guerra
Niente si spreca del porco maiale
Né la più putrida via intestinale
Piange, grugnisce, si arrende il porcello
C’era una volta quel bel praticello
Dove c’andava per fantasticare
O per una scrofa da riconquistare
Giuan da Zin e un bicchiere di rito
Per festeggiare il lavoro finito
Saran salami, cotenne e chissà
Il cotechino che faccia farà
Per la campagna si vede sbiadire
Giuan da Zin con le sue mille lire
Con le cartucce, la fionda e il coltello
Anche se il prossimo sarà un vitello
2013