Un giorno strano di onnipotenza
Lei arriva priva di ogni consistenza
Ti salta addosso, ti siede accanto
E ridà vita a ogni tuo rimpianto
Una carogna, un rompiballe
Un cataclisma senza troppe falle
Un maremoto nell’intestino
Le foglie morte dentro un lavandino
Un giorno stanco di appartenere
Al regolare canto di un sedere
La faccia smorta di certe spose
Quell’idiosincrasia per mille cose
Il direttore dell’acquedotto
Ritiene che qualcosa si sia rotto
Ma non sa neanche lui che cosa fare
Domani un tubo proverà a cambiare
Sodio, potassio, cloruremia
Non si sa bene da che parte stia
Col portinaio del colon-retto
O la sentinella del gabinetto
Un giorno strano di onnipotenza
Lei arriva priva di ogni consistenza
Ma non dimentica la dinamite
Ché il vero nome suo è gastroenterite
2010