Era una notte di dicembre, gelida, e quasi certamente la prima volta che mettevo piede al Bloom. Incontrai un cantautore vecchia maniera, chitarra acustica e voce, bizzarro, simpatico, disse che in italiano corrispondeva ad Andrea Bianchi. Poi avrei acquistato di lì a poco tutti i suoi dischi e sperato un giorno di poter esibirmi al suo fianco. Finalmente ci siamo.