Teatro e teatranti in quel di Pianengo

11 aprile 2014

Davvero in culo ai lupi, ma la strada è piena di vecchi casolari sui quali soffermare l’attenzione e dare sfogo ai sensi. Si va verso la bassa, il cremasco, l’aria è satura di primavera, di sterco e concime. Cambiano i connotati degli orizzonti. Qui senza navigatore è un bel casino. Ma con la solita cartina viaggio senza problemi, fino a pochi chilometri da Crema. Poi una serie di stradine a zigzag e si arriva, al Faro. Conosco Salvatore e suo figlio. Salvatore ha costruito un piccolo impero negli anni. E’ una persona dolce e apparentemente riservata. Soffre di balbuzie. Ama il teatro. E’ un po’ arrabbiato perché sotto il suo locale hanno allestito una specie di sexy shop. Dice che gli ha allontanato molti clienti. Crema è piena di gente bigotta. Suono di fronte a un nugolo di persone. C’è anche una famiglia italo-ecuadoregna. Mi offrono da bere e mi invitano a suonare a una loro festa imminente. Abbiamo già fissato la data. 

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