Scrivi e scrivi e ti sembra davvero di sapere scrivere, poi incontri libri come questo ed è tutto un iniziare daccapo, sì e no dalle lettere dell’alfabeto. Ma il vero problema non è confrontarsi con un mostro della scrittura, quanto riuscire a ponderare l’egregia arte del saper scrivere. Un concetto oggi tutt’altro che scontato. Un piccolo consiglio per gli amici che anche quest’anno affolleranno le librerie per acquistare un regalo natalizio: non fermatevi ai primi scaffali, alle pile di libri accatastati in bella vista, ai cartelloni pubblicitari; andate oltre, ai ripiani più nascosti, puntate sui libri più impolverati, graficamente “scorretti”, come faceva Rimbaud che desiderava solo leggere i romanzi pieni di errori degli autodidatti. Solo lì, infatti, si nascondono le cose più genuine, più vere, lontane dalle mode, e dalle camaleontiche operazioni di editing, che snaturano l’essenza dell’autore, in favore di una standardizzazione del pensiero e della “letteratura”. Solo lì si intravede perfino la buona politica.