Zona grigia, malmostosa, sinti e rom, accampamenti di ecuadoregni festanti… dunque il mio ambiente ideale, dove l’ispirazione va a nozze. Così debutto alla Galeria, ex falegnameria dei primi del Novecento, un piccolo museo di arte demodé e artigianato locale. Lo gestiscono Massimo e Katia, attenti e cordiali, ma sulle loro. Hanno l’aria di persone benestanti. Simpatiche anche le cameriere, una ragazza di origine albanese ed Emanuela, assistente di sala di notte, archeologa di giorno. Mi riconfermano per i sabati successivi, mentre il giovedì c’è un signore sulla settantina che gira per i tavoli borbottando Jannacci.