Un po’ credere ai fantasmi e all’atavico pensiero di essere dominati dall’irrazionale, così funziona alla grande il paganesimo halloweeniano. Anche stasera, dunque, all’antica Galeria dell’Ortica torneremo a canticchiare qualche murder ballads. Ché senza andare troppo lontani ne abbiamo anche noi del tipo. Magari suonano meno naif di quelle di Re Inchiostro ma sono altrettanto suggestive. Sono le cosiddette canzoni della mala(vita). Una in particolare calza a pennello per la serata incombente. E’ quella della povera Rosetta, scritta e composta nel 1914 all’indomani di un delitto mai dimenticato. Da una parte una giovane amante che batteva dalle parti di piazza Vetra, dall’altra un poliziotto pazzo di gelosia… buoni mostri a tutti!