Come un parroco di campagna

26 luglio 2016

Quarto giorno di campagna e silenzio. Il clima ideale per scrivere. E non è un caso se de La ballata dei fuochi fatui ho già realizzato sedici capitoli. Vorrei portarmi avanti il più possibile, per essere libero di dedicarmi completamente all’insegnamento da settembre. Le prospettive sono buone. Nei ritagli di tempi mi dedico all’entomologia e all’osservazione naturalistica. C’è un’Argiope che mi intriga. La tengo d’occhio. Oggi ha catturato una gigantesca libellula. Vicino ha appena finito di costruire la tela un altro ragno, di cui però non saprei dire la specie. Sono degli artisti fenomenali. È anche il momento giusto per leggere. Sono su tre libri principali. Due di letteratura, uno di scienze. La partita è costantemente aperta. Vivo come un borghese dell’Ottocento. O un parroco di campagna. In fondo, la mia massima aspirazione.

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