Suonare all’osteria Marascia è sempre un po’ come tornare a casa. C’è aria di famiglia e il posto è a dir poco incantevole. Stasera prima di darci dentro ho avuto modo di visitare il famoso monastero che sorge nelle vicinanze. E’ vecchissimo. Il chiostro è davvero affascinante. Mi sono soffermato su un affresco devastato dall’umidità, ma così vivo e carico di anni. Ho ripercorso con un dito il sublime disegno di un Cristo sofferente. Oggi venerdì santo, è stato perlomeno singolare. Fuori si preparava la processione, mentre i miei polpastrelli si prestavano all’ennesimo… calvario.