Un’idea per la festa del paese: coinvolgere i profughi facendogli assaggiare le tradizionali torte al latte e ascoltare qualche canzone in milanese. Domenica 4 ottobre si parte, destinazione hub-casa cantoniera, dove alloggiano i nuovi ospiti. Il ritrovo (possibilmente in bici), davanti all’ingresso principale della Star, intorno alle 14.00…
I motivi dell’iniziativa (se vi va di invitare qualche amico…)
Siamo noi in prima persona che dobbiamo metterci in gioco. Perché l’accusa che rivolgiamo all’Onu e al governo è un’accusa che in realtà rivolgiamo a noi stessi. In entrambi i casi il problema è uno solo: manca la volontà di fare qualcosa. La domenica delle torte è pertanto uno stratagemma per osservare su piccola scala quel che fanno i piani alti. E permetterci di renderci conto che l’indolenza delle istituzioni è la nostra stessa indolenza. La soluzione al problema dei profughi dovrebbe partire innanzitutto da noi, dai singoli, dal popolo. Dalla nostra capacità di rapportarci civilmente e altruisticamente con l’hub che sorge a pochi metri dalle nostre finestre. Ricordandoci che per regalare un sorriso non serve una delibera o l’approvazione della Merkel. Basta prendere la bicicletta e superare il ponte dell’autostrada. Finché noi tutti non saremo in grado di compiere questo minuscolo, ma grandissimo passo, le alte sfere governative non troveranno mai una soluzione. E noi continueremo a lamentarci di un sistema malato che paradossalmente avrà il solito e scontato alleato: la nostra pantagruelica indifferenza.