Il primo duca sono di Milano
Ma adesso per un po’ sto a Vimercate
Ho combattuto contro tutto e tutti
La primavera arriva ed è già estate
Lo Stato della Chiesa non conviene
Ma è sempre molto meglio del Visconti
Non proprio un personaggio da encomiare
Piuttosto torbide le chiare fonti
E sia quel che sia
Non c’è speranza senza nostalgia
Nel millequattrocentoventicinque
Al soldo di Milano e la sua nebbia
Son millecinquecento i cavalieri
E il primo da passare è proprio il Trebbia
Francesco capitano coraggioso
Nel millequattrocentoquarantuno
Mi sono finalmente sistemato
La Bianca e la Maria fanno un tutt’uno
E sia quel che sia
Quant’è efficace la pornografia
Repubblica per sempre e Macchiavelli
La pensa come me perfino il vento
Combatterò alla morte gli spagnoli
Foligno pronto all’ammutinamento
La morte a Porta Giovia brucia ancora
Ma adesso è la Repubblica ambrosiana
Venezia non ha scampo e Caravaggio
Contenta lo sarà anche la befana
E sia quel che sia
Che male vuoi che faccia una bugia
E’ l’occasione buona per la Lega
Italica di nome e di sostanza
Il Papa è il paradosso della scienza
Benevole e apprezzabile arroganza
E sia più bella di tutte le altre
Città d’Italia, Europa e tutto il mondo
Da costruire un mitico castello
E un ospedale grande e tutto tondo
E sia quel che sia
Una lezione di antropologia
Ma cosa vuoi che sia un po’ di gotta
Ce l’hanno tutti quelli che stan bene
Compresa la signora Montanari
Mangiare sano a volte non conviene
Non c’è risposta a tutte le domande
Né tantomeno a quella sulla vita
Chiamatemi mio figlio per favore
Che la mia sesta birra è già finita
E sia quel che sia
E alla malora anche la borghesia
2015
Io e il colera
Veniamo di sera
Con l’aria svampita
Con l’aria rapita
Dall’estasi immonda
Di un gatto persiano
Veniamo per poco
Viviamo di vino
Cerchiamo risposte
Fra i cerchi del grano
Giuriamo vendetta
Giuriamo pazienza
E pazienza non basta
E così sia
Io e il colera
Non siamo di casa
Ma siamo di corte
Di qui Vimercate
Di là la vendemmia
La sposa non ride
Si chiama respiro
La sposa già piange
Si chiama domani
Parentesi strana
Di frasi sconnesse
Toh, la Galimberti
Bellissimo amore
E così sia
Io e il colera
Due facce da lupo
Due facce di pelli
Segnate dal sole
Con la Galimberti
A un palmo di naso
E amarla per sempre
O amanti per caso
Fin quando la nebbia
Fin quando un sorriso
Non regnerà ancora
Per queste contrade
Per questi cortili
E così sia
Sentiamo il profumo
Del pane sfornato
Del miele accasato
Del giro d’Italia
Sognavo le labbra
Di lei, Galimberti
E adesso mi annuso
Che sto per andare
Che sto per venire
Per mari e per monti
Io e il colera
Fintanto che è sera
Fintanto che è buio
E così sia
2015
Lo sai che faccia ha la filosofia
Lo sai quanto è moderna la fotografia
Lo sai che voleranno sempre di più
E Benedetto Croce
Lo sai che faccia ha la malinconia
Lo sai che Daria aspetta un’altra tua poesia
Lo sai che il futurismo non mi va
E Tommaso Marinetti
Non c’è spazio per le ovvietà
Non c’è discorso che mi consolerà
Qui davvero non c’è alcuna intensità
E dove vivi tu, chissà
Lo sai che non è sempre facile votare
Lo sai che se un politico ci sa fare
È tutta un’altra storia, un’altra verità
Chiamalo socialismo
Lo sai che il vento soffia anche d’estate
E se punta al mare saranno mareggiate
Lo sai che c’è chi non la pensa come te
E Giovanni Gentile
Non c’è spazio per le ovvietà
Non c’è discorso che mi consolerà
Qui davvero non c’è alcuna intensità
E dove vivi tu, chissà
2015
Piedi scalzi
Bocca asciutta
Nervi stesi
Pastasciutta
San Francesco
L’orenese
Baci e abbracci
Dal paese
Vimercate
Del mercato
Grande borgo
Raffinato
C’è una chiesa
Da salvare
San Damiano
Da imitare
Miserere mei deus
Secundum magnam
Misericordiam tuam
Vieni vieni
San Francesco
Sulla strada
C’è un bel pesco
Volta a destra
Poi a sinistra
Tre patate
Un’aspidistra
Se la nebbia
Scende fitta
Non temere
Schiena dritta
Non voltarti
Ad aspettare
Costruiremo
Un bell’altare
Miserere mei deus
Secundum magnam
Misericordiam tuam
Montevecchia
Il Resegone
Con Assisi
Il paragone
Azzardato
Perché no
Tutto cambia
A nord del Po
Lupi e volpi
Non guardare
Col cinghiale
Non parlare
Vieni presto
Per favore
Laudato si’
Signore
Miserere mei deus
Secundum magnam
Misericordiam tuam
2015
Con quegli scuri
Con quegli occhi neri
Con quell’aria di chi non sa bene dove andar
Con quell’armatura
Con la bocca amara
Con quell’aria di chi non sa bene cosa far
Con o senza me riuscirai da te
Dove mai nessuno è mai riuscito
E non lo sa il perché
Tu che punkabbestia sei
Tu che punkabbestia sei
Tu che punkabbestia sarai
Con quell’incoerenza
Figlia di una sbronza
Con quell’idiosincrasia per tutte le città
Metropolitana
Ma che metropolitana
Con quell’aria triste di chi figli non ne avrà
Con o senza me riuscirai da te
Dove mai nessuno è mai riuscito
E non lo sa il perché
Tu che punkabbestia sei
Tu che punkabbestia sei
Tu che punkabbestia sarai
1996
Un cavaliere lo distingui dall’aspetto
Un cavaliere non puoi prenderlo di petto
Un cavaliere ride spesso o ride niente
Un cavaliere è una puttana o un presidente
Un cavaliere è una scommessa con la vita
Un cavaliere è una partita mai finita
Un cavaliere è un’incredibile avventura
Un cavaliere non conosce la paura
E come fa a cantare una canzone
Se tutto il tempo lo passa a galoppare
E come potrà farla innamorare
Se non è mai disposto a ritornare
Un cavaliere è quando arriva mezzanotte
Un cavaliere è fare a pugni o fare a botte
Un cavaliere parte arriva e poi riparte
Un cavaliere è farsi leggere le carte
Un cavaliere è Vimercate, è il suo destriero
Un cavaliere è un mantovano per davvero
Un cavaliere è la fortuna quando bussa
Un cavaliere è Corradino anche se russa
E come fa a cantare una canzone
Se tutto il tempo lo passa a galoppare
E come potrà farla innamorare
Se non è mai disposto a ritornare
2015
E adesso chissà dove vivi tu
E adesso chissà come vivi tu
E adesso chissà come ridi tu
E adesso chissà perché
E adesso chissà se mi parlerai
E adesso chissà se ancora mi cercherai
E adesso chissà se mi aspetterai
E adesso chissà perché
Non c’è risposta e neanche quelle nuvole nel cielo
Non c’è risposta e neanche un filo d’erba steso al sole
Non c’è risposta e a cosa vuoi che servano le parole
Resto soltanto io ma troppo piccolo ormai per te
E adesso chissà dove dormi tu
E adesso chissà se ci sei anche tu
E adesso chissà se sei sempre tu
E adesso chissà perché
E adesso chissà dove volerai
E adesso chissà se mi penserai
E adesso chissà se mi ascolterai
E adesso chissà perché
Non c’è risposta e neanche quelle nuvole nel cielo
Non c’è risposta e neanche un filo d’erba steso al sole
Non c’è risposta e a cosa vuoi che servano le parole
Resto soltanto io ma troppo piccolo ormai per te
2015
Il premio è Davide che sa tutto dei Ramones e racconta la storia del suo primo indimenticabile pogo
Il premio è Daniel che con le mani e i piedi mezzi assiderati e la spalla ko retrocede per aiutare due compagne in difficoltà
Il premio è Federico che vorrebbe raggiungere la cima più alta e fare terra bruciata dietro sé, ma che, comprendendo l’importanza del gruppo, senza tanti perché e percome fa dietrofront, pronto per una nuova entusiasmante odissea
Il premio è Jacopo, il più alto della classe, che dorme sulla brandina più corta senza lamentarsi, inconsapevole delle mille carte che ha ancora da giocare sui banchi di scuola
Il premio è Giovanni che scopre in Simone, l’autista, un nuovo amico con cui passare la serata e che alle due di notte, mentre tutti dormono, è ancora in giro a fare cagnara
Il premio non è una risposta scontata
Il premio non è una promessa inventata
Il premio è qualcosa che vale di più
Il premio sei tu
Il premio non è camminare per niente
Il premio non è una proposta incoerente
Il premio è qualcosa che conta di più
Il premio sei tu
Il premio è Juan che raggiunge il masso più isolato e lì rimane a contemplare, forse per la prima volta, il silenzio
Il premio è Sofia che cerca per due giorni una cintura e che quando la trova è già ora di tornare a casa, sulle note di uno dei suoi gruppi più amati, i Dear Jack
Il premio è Simone che con i piedi intirizziti e le calze inzuppate si crogiola al sole auspicando un nuovo selfie sotto una parete a strapiombo
Il premio è Emanuela che chiede se nel rifugio ci sono i fantasmi, che si storta la caviglia su un sentiero inventato, che non ha mai ascoltato London Calling dei Clash, ma va avanti senza battere ciglio
Il premio è Veronica che dopo il primo giorno di salite comprende le sue potenzialità e arriva alla Cà Bianca prima di tutte le altre
Il premio non è una risposta scontata
Il premio non è una promessa inventata
Il premio è qualcosa che vale di più
Il premio sei tu
Il premio non è camminare per niente
Il premio non è una proposta incoerente
Il premio è qualcosa che conta di più
Il premio sei tu
Il premio è Elena che sul nevaio con la luce accecante presta i suoi occhiali da sole al prof e che non si arrende di fronte alla salita più pericolosa
Il premio è Nicole che quando si abbassano le luci suona divinamente Yann Tiersin, pronta a domare le vertigini del giorno dopo e, forse, a immaginare la sua prima canzone
Il premio è Mario che sfida senza remore la neve e l’acqua gelida dei torrenti con le scarpe da ginnastica
Il premio è Giulia che protegge i girini in una bottiglia di plastica con il bellissimo sogno nel cassetto di poter un giorno comprendere il linguaggio di chi è nato per volare
Il premio è Carlotta che crolla di sonno ma starebbe in piedi fino all’alba se ci fosse la possibilità di cantare un’altra canzone dei Modà
Il premio non è una risposta scontata
Il premio non è una promessa inventata
Il premio è qualcosa che vale di più
Il premio sei tu
Il premio non è camminare per niente
Il premio non è una proposta incoerente
Il premio è qualcosa che conta di più
Il premio sei tu
Il premio è Marco che chiude la fila durante la discesa più impervia e che in barba a Virgilio, durante il quizzone, è sempre in pole
Il premio è Luca che c’è, anche se non c’è
Il premio è la professoressa Pagnoncelli che con la sua cadenza bergamasca alterna senza problemi le morene del Quaternario alle canzoni di Jimmy Sommerville
E infine il premio è il professor Grossi che prova a passare ai ragazzi il messaggio che la montagna è una sorta di metafora della vita, perché i grandi traguardi e i grandi obiettivi possono essere raggiunti solo con la fatica e la sofferenza; e che vale sempre e comunque la pena provarci, andare avanti, mettersi in gioco, in discussione, non arrendersi mai, anche quando tutto sembra molto, molto più grande di noi
Il premio non è una risposta scontata
Il premio non è una promessa inventata
Il premio è qualcosa che vale di più
Il premio sei tu
Il premio non è camminare per niente
Il premio non è una proposta incoerente
Il premio è qualcosa che conta di più
Il premio sei tu
2015
Quando meno te l’aspetti lei ti coglierà
Quando meno te l’aspetti ti confonderà
Quando meno te l’aspetti lei ti pungerà
E’ la vipera
Quando meno te l’aspetti ti distruggerà
Quando meno te l’aspetti lei ti incornerà
Quando meno te l’aspetti ti confonderà
E’ la vipera
Ma non è sempre un animale
Perché le volte che fa più male
Non ha la faccia di un temporale
Ma della vanità
Ma non è sempre per l’innocenza
Piuttosto chiamala prepotenza
Sarà il frastuono dell’arroganza
E dell’incapacità
Quando meno te l’aspetti lei ti pianterà
Quando meno te l’aspetti ti cancellerà
Quando meno te l’aspetti lei ti spegnerà
E’ la vipera
Quando meno te l’aspetti ti fucilerà
Quando meno te l’aspetti lei ti cambierà
Quando meno te l’aspetti ti provocherà
E’ la vipera
Ma non è sempre un animale
Perché le volte che fa più male
Non ha la faccia di un temporale
Ma della vanità
Ma non è sempre per l’innocenza
Piuttosto chiamala prepotenza
Sarà il frastuono dell’arroganza
E dell’incapacità
Quando meno te l’aspetti lei ti coglierà
Quando meno te l’aspetti ti confonderà
Quando meno te l’aspetti lei ti pungerà
E’ la vipera
2015
Giannina, Giannina, già presa alla mattina
Giannina, Giannina, bellissima signorina
Giannina, Giannina, ‘sto qui a telefonare
Giannina, Giannina, ma mandalo a ranare
Giannina, Giannina, scambiare due parole
Giannina, Giannina, che bello questo sole
Giannina, Giannina, tu non ti preoccupare
Giannina, Giannina, il tempo può aspettare
E dici cose che non si usan più
La gentilezza è un’altra tua virtù
E sottintendi amori ma perché
Son cose personali… tienile per te
Giannina, Giannina, la posta da imbucare
Giannina, Giannina, inutile invecchiare
Giannina, Giannina, ricordami il colloquio
Giannina, Giannina, non dico uno sproloquio
Giannina, Giannina, lo sai volerti bene
Giannina, Giannina, un po’ di acetilene
Giannina, Giannina, la scuola è cominciata
Giannina, Giannina, la Coca o l’aranciata
E dici cose che non si usan più
La gentilezza è un’altra tua virtù
E sottintendi amori ma perché
Son cose personali… tienile per te
Giannina, Giannina, il vento quando tira
Giannina, Giannina, la ruota se non gira
Giannina, Giannina, non una fricchettona
Giannina, Giannina, figurati una guagliona
Giannina, Giannina, scontrosa ma entusiasta
Giannina, Giannina, con quei capelli rasta
Giannina, Giannina, il giorno da segnare
Giannina, Giannina, quando ti porterò a ballare
E dici cose che non si usan più
La gentilezza è un’altra tua virtù
E sottintendi amori ma perché
Son cose personali… tienile per te
2015