Il grigio dell’asfalto
L’intonaco dei muri
Le nuvole lontane
La macchina che esplode
La luce che si accende
La luce che ti prende
Radu lo zingarello
Che proprio sul bello
Ti sfila il portafoglio
Ti manda a quel paese
E la donna con il burqa
La polizia in borghese
A Sesto San Giovanni
Una donna stende i panni
A Sesto San Giovanni
È una donna di dieci anni
La ruspa del cantiere
Filippo il ferroviere
Marcello che si scola
L’ennesima lattina
Un film in bianco e nero
Un film con Walter Chiari
La quotidiana guerra
Del vivere in provincia
Non basta l’arroganza
Ci vuole anche il coltello
Ci vuole anche tua madre
O meglio tua sorella
A Sesto San Giovanni
Una donna stende i panni
A Sesto San Giovanni
È una donna di dieci anni
Fuliggine, fuliggine
Così la malavita
La ruggine, la ruggine
Che cresce in mezzo ai prati
Che cresce sotto i ponti
Vicino a Cinisello
Campari, Gabbioneta
Garelli, Spadaccini
La Breda, la Breda, la Breda
La Breda, la Falk
Il parco Antonio Gramsci
La falce col martello
A Sesto San Giovanni
Una donna stende i panni
A Sesto San Giovanni
È una donna di dieci anni
Preparami un caffè
O forse è meglio un tè
O forse è meglio niente
Perché non ho più spicci
Perché non ho più fame
Ed è finito carnevale
La nebbia quando sale
La pioggia quando cade
La brina di novembre
Il sole a Ferragosto
La neve a sant’Antonio
Scirocco e maestrale
A Sesto San Giovanni
Una donna stende i panni
A Sesto San Giovanni
È una donna di dieci anni
Aiuto m’han scoperto
Non sono un assassino
Non ho io il tuo bambino
L’han preso due infermiere
L’han preso per le orecchie
Gli han dato un orsacchiotto
La metropolitana
Che arriva da Milano
Che parte per Milano
Che arriva dal Marocco
Che salpa per la Cina
La sera e la mattina
A Sesto San Giovanni
Una donna stende i panni
A Sesto San Giovanni
È una donna di dieci anni
La giacca e la cravatta
Il filo interdentale
Le scarpe di camoscio
Repubblica e Corriere
Lo sto già scaricando
Il nuovo di Madonna
Mi spieghi la radice
Di un multiplo di sette
Mi spieghi cosa dice
La santa inquisizione
La cassa integrazione
La disoccupazione
A Sesto San Giovanni
Una donna stende i panni
A Sesto San Giovanni
È una donna di dieci anni
2010
Aria di periferia
Storie da una botta e via
Storie che si raccontano
Meglio di un brindisi
Senza retorica
Aria di pioggia che cade
Vento che non è maestrale
Storie ridicole di gentiluomini
Scure le nuvole
Poveri i diavoli
Aria di gente normale
Meglio la tangenziale
Ridere, ridere ancora un po’
Tanto vincere non si può
Qui non siamo in America
2008
San Bartolomeo scorticato è vivo
Al Duomo, al Duomo, al Duomo di Milano
Che bello, che vita, toccarlo con la mano
San Bartolomeo scorticato è vivo
Al centro, al centro, al centro della piazza
C’è un uomo che ride e un’oca che starnazza
San Bartolomeo scorticato è vivo
La peste che si sveste in un ratto silenzioso
L’untore che destino avrà
Bubbone della pelle, contagio misterioso
Nessuno sopravviverà
Paura della notte, paura di un sorriso
Paura che non passerà
Visconti non è vero, Visconti non ha peso
Nemmeno in questa società
San Bartolomeo scorticato è vivo
Nel mille, nel mille, nel Millecinquecento
Gli Sforza, la forza di un trepido momento
San Bartolomeo scorticato è vivo
2011
Riderai di me se credi al tuo destino
Per un uomo intransigente hai cambiato il tuo cammino
Vorrei chiederti qualcosa come un bacio di parole
Per non crederti già grande, troppo adulta per l’amore
Ho deciso di lasciare al tuo effimero sorriso
La mia faccia colorata e un po’ di questo paradiso
Perderai la tua scommessa, se la notte sarà corta
Non importa quanto amore avrei sprecato un’altra volta
Riderai di me se incontrerò per strada
L’idea di compromettere un uomo che si ama
Ma non cercherò lo giuro la tua firma tra i miei giorni
La mia prossima canzone per scoprire se poi torni
Ti ho invitata per le nozze di un amico un po’ turbato
Di vederti sconsolata prigioniera del passato
Ma sarai fin troppo sazia, quando i topi della via
Avranno digerito la mia ultima poesia
Riderai di me se credi nella sposa
Che per anni ti ha rubato i miei petali di rosa
Sarai nobile stasera fra le donne del paese
Parlerai soltanto a cena e lo farai senza pretese
Non ingannare il tuo profilo con insolite preghiere
Ti conosco quando dici che tua madre vuol sapere
Se qualcosa non va bene, se c’è stata qualche svolta
Per quel tipo indaffarato che bussa sempre alla tua porta
1994
Dicono che arrivano da molto lontano
Dicono che parlano francese e bantù
Dicono che parlano il linguaggio dei segni
Dicono che sognano
Dicono che sembrano giganti del mare
Dicono che mangiano di tutto e di più
Dicono che vivono di tutto e di niente
Dicono che pensano
E dicono cose spettacolari
Pianeti di diamanti e stelle con le ali
E dicono cieli dell’altro mondo
Strade di luci nello spazio più profondo
Dicono che il tempo non è vero che passa
Dicono che possono volare qua e là
Dicono che riescono a cambiare sembianza
Dicono che piangono
E dicono cose spettacolari
Pianeti di diamanti e stelle con le ali
E dicono cieli dell’altro mondo
Strade di luci nello spazio più profondo
Io lo so bene quello che dico, con tutte le volte che mi hanno rapito
Io non mi sbaglio, qui non si scherza, con certa gente c’è da perderci la testa
Dicono di voler conquistare la Terra
Dicono che lo faranno presto perché
Dicono la loro medicina è la guerra
Dicono che ammazzano
E dicono cose spettacolari
Pianeti di diamanti e stelle con le ali
E dicono cieli dell’altro mondo
Strade di luci nello spazio più profondo
2011
È la politica
Che mi fa vivere
Che mi fa stare tutto il giorno qui a discutere
Di quello che vorrei
E magari cambierei
Di questa maggioranza che va avanti a frottole
Che più ci penso e più
Mi vien da dire che
Chi meglio di me lo potrebbe fare il sindaco
Un comunista mezzo marxista come non si usa più
Amore se mi voterai vedrai le belle cose che farò
Amore se vorrai in cima al mondo io ti porterò
E arriveremo in transiberiana
Fino alle spiagge di Vladivostok
Sfidando il gelo di questa Siberia ancora un po’
Avevo non lo so
Quattordici anni e un po’
La prima volta che ho sfilato per il popolo
C’era anche lui con me
Il grande Berlinguer
E al vento le bandiere come svolazzavano
E adesso chi lo sa
Se anch’io ce la farò
A candidarmi per le prossime politiche
Io che ho passato tutto il mio tempo a leggere l’Unità
Amore se mi voterai vedrai le belle cose che farò
Amore se vorrai in cima al mondo io ti porterò
E arriveremo in transiberiana
Fino alle spiagge di Vladivostok
Sfidando il gelo di questa Siberia ancora un po’
2003
È bianco e nero
Ed è già tutto bianco e nero
Oddio che freddo ma che freddo che fa
È questa nebbia che scende e che sale
E che a poco a poco
Avviluppa anche me
Ma per fortuna c’è Marta
Che vive di ricordi
E qualche volta fa sesso
Soprattutto perché
Ogni volta che si spoglia è un sorriso
Un sorriso che pene non ha
Tbc, tbc, tbc…
Mi son preso la tubercolosi e da quasi sei mesi bestemmio così
Ahi, ahi, ahi…
E non ho fame
Per stasera non ho fame
C’è del sangue
E troppa vita se ne va
Primavera in una rondine vola
E a malapena si accorge di me
Ma per fortuna c’è Marta
Che vive di domani
Seppur appesa a un filo
Del domani che verrà
E ogni volta che tossisce è un dolore
Un dolore che è già dentro di me
Tbc, tbc, tbc…
Mi son preso la tubercolosi e da quasi sei mesi bestemmio così
Ahi, ahi, ahi…
1997
Sergione viene a trovarmi alla Galeria. C’è con lui una bella signora, di qualche anno più giovane. Mi racconta che è slovena da parte di madre e che da piccola amava trascorrere le estati poco lontano dal confine con l’Italia. Sfonda una porta aperta, per via della mia spudorata passione per i paesi dell’ex Jugoslavia; peccato non avere abbastanza tempo per chiacchierare. Sergio è su di giri. Li osservo dalla mia postazione e mi sembrano due ragazzini. E’ bellissimo accorgersi che l’età non conta e che il mondo è evidentemente tenuto in piedi da ben altre fantasie, dalla voglia di continuare a scoprire, capire, curiosare. Sergio va a prendere la fisarmonica e si mette a suonare come un selvaggio. Il gestore cerca di annichilire il suo intervento, ma non serve a molto. Tocca a me suggerirgli di mantenere un certo contegno. Zittisce e la serata se ne va.
Vivian, Vivian che faccia da puttana
Vivian bambina metropolitana
Vivian non arrossisce e non si stanca
Vivian che più la dà e meno arranca
Vivian e gli occhi di un carabiniere
Vivian e un farmacista di Boltiere
Vivian che mamma presto non sarà
Vivian se quest’inverno finirà
Vivian quartiere grigio e popolare
Vivian che il buio non lo sta a guardare
Vivian che bella la Sierra Leone
Vivian la melodia una canzone
Vivian e il paradiso degli inganni
Vivian che a lei nessuno paga i danni
Vivian per bocca e fica può bastare
Vivian son sempre soldi da guadagnare
Vivian pronto il permesso di soggiorno
Vivian c’è un uomo che le ronza intorno
Vivian e un’altra macchina truccata
Vivian e questa notte sciagurata
Vivian arrivederci a chissà quando
Vivian che chi lo sa dove sta andando
Vivian oggi e per sempre la più bella
Vivian nel luccichio di quella stella
2009
Vedi
Vedi come è strano
Tanto
Ce l’aspettavamo
Comunque meglio
Di questa ipocrisia
E allora ridi, ridi, ridi…
Anima mia
Luglio
Col bene che ti voglio
Questa ragazza
Non ha abbastanza orgoglio
Dalle sue parti
Ci vuole troppa fantasia
E allora vola, vola, vola…
Anima mia
Vino
Da bere a più non posso
C’è una casetta
Con un portone rosso
E le rotaie
Di questa nuova ferrovia
E allora corri, corri, corri…
Anima mia
Vedi
Vedi come è strano
Tanto
Ce l’aspettavamo
Comunque meglio
Di questa ipocrisia
E allora ridi, ridi, ridi…
Anima mia
2009