Dimmi tu che si può fare
Quando Arianna ha la cistite
Dimmi tu se si può fare
Quello che vogliamo noi
Noi vogliamo andar per campi
A tampinar la Marinella
Ben più bella di un fior di loto
E anche più bella di Britney Spears
Dimmi tu che si può fare
Quando Arianna, na, na, na
Quando il cielo butta male
E non c’è scampo per gli aironi
Né per quelli come noi
Sassolini di periferia
Sotto il ponte degli agguati
Sotto il ponte della libertà
Dimmi tu che si può fare
Quando Arianna non capisce
Che l’artrite e la cistite
E la bronchite e l’epatite
Son le solite scemenze
Di chi non è abituato
A mangiar poco salato
Questo al fegato bene non fa
Dimmi tu che si può fare
Quando Arianna ha la cistite
Dimmi tu se si può fare
Quello che vogliamo noi
Noi vogliamo andar per campi
A tampinar la Marinella
Ben più bella di un fior di Loto
E anche più bella di Britney Spears
2009
Arianna ven chi un mument
Te vori dì un quai cos, ti fam cuntent
Me piasaria cumpan di temp andà
Purtat insem a mi a balà
Si propri adess che me fan mal i gamb
Si propri adess che l’è passà el me tram
Si propri adess ch’a go la malincunia
Si propri adess che te se set urmai andada via
Arianna ti lasà sta
Gh’è pensi mi l’è tutt giumò urganizà
Arrivi lì cun la lambretta
Te vederet che bela la mia camiseta
Si propri adess che me fan mal i gamb
Si propri adess che l’è passà el me tram
Si propri adess ch’a go la malincunia
Si propri adess che te se set urmai andada via
Arianna s’un chi per ti
Derva la porta e dam un bel basin
Farem insema un bel balet
Ta saret ti la mia regina e mi il to re
Si propri adess che me fan mal i gamb
Si propri adess che l’è passà el me tram
Si propri adess ch’a go la malincunia
Si propri adess che te se set urmai andada via
2010
Strade di quartiere
Odore di periferia
Espressioni gravi
Che neanche il vento riesce a portar via
Maleducazione
Nicola ha già un coltello in mano
E che paura fa
Vederlo avvicinarsi piano piano
Lui che paura che fa, lui che paura che è
Ma che paura è
Lui che paura che fa, lui che paura ma…
In quelle strade no
È molto meglio non andare
In quelle strade c’è
Nicola che già affila il suo pugnale
Controindicazioni
Non basterebbe il mondo intero
Ma fatti un po’ più in là
E vedrai lo troverai un arcobaleno
Lui che paura che fa, lui che paura che è
Ma che paura è
Lui che paura che fa, lui che paura ma…
Altroché che America e America
Qui non si piange mai
Tu sai già cosa significa
Resistere ancora un po’
Per quanto io non lo so
2003
Che cosa sono queste nuvole nel cielo
Che cos’è questo piccolissimo arcobaleno
Che cosa sei per me ragazza mia
Che cos’è questa sottilissima malinconia
Da dove arrivano le nuvole, e dove corrono le nuvole
Se solo si potesse si potesse andare al mare
Se solo si potesse solamente andare andare
Amico mio amico di periferia
Con quella cicatrice che non va più via
In una nuvola finirai
Anche tu, anche tu, anche tu
Centro sociale centro di aggregazione, antiglobale no
Centro sociale centro di rivoluzione, antiglobale perché no
Il sole è spento stamattina amore mio
Non trovo più il coraggio di implorare Dio
Che cosa vuoi da me ragazza mia
Chissà che cosa vuoi, chissà che cosa vuoi
Eppure volano le rondini, chissà se piangono le rondini
Se solo le potessi accompagnare in Africa
Se solo mi potessi trasferire in Africa
Eccome sì, eccome no, eccome se non diventerò
Un acquazzone o una storia che passa
Eccome sì, eccome no, eccome se non m’innamorerò
Di te… ragazza mia
Centro sociale centro di aggregazione, antiglobale no
Centro sociale centro di rivoluzione, antiglobale perché no
Ecco l’ennesima virtù Massimo Coppola
Ecco non puoi negarlo è questa un’altra trappola
Dei tuoi discorsi che non san di niente
Dei tuoi discorsi per salvar la gente
Ma come cambiano le verità, e come invecchiano le novità
Ma se son queste le priorità, chi se ne frega (del chi va là)
E allora dico io e allora dici tu
Ma guarda com’è bello il cielo blu
E allora dico io e allora dici tu
Senza virtù
Centro sociale centro di aggregazione, antiglobale no
Centro sociale centro di rivoluzione, antiglobale perché no
2002
Anna ti prego non farmi stare male
Non dirmi che davvero non mi vuoi più rivedere
Non sono un puttaniere, nemmeno un mascalzone
Piuttosto sono un uomo nel pallone
Lo sarò sì, un grande giocoliere
Ma non quell’insensibile che tu vuoi far sembrare a tutto il mondo
Probabilmente lo sto già toccando il fondo
La luna è bella e sorride a tutto il cielo
Ma l’unica parola che mi viene è vaff…
Per quello che dici, per quello che fai
Perché stai tranquilla non piangerò mai
Per quello che sono, per quella che sei
Perché nel mio cuore purtroppo c’è troppo di noi
Ma ti ricordi che brividi la pelle
Le lucciole e le stelle del carro maggiore
Il tramonto del sole, Fabrizio De Andrè
La mia chitarra che suonava solo per te
E tutto quello che non sapevi di tutto quello che
Non potrai mai dimenticare
Perché arrivata fin qui la vita è proprio così
E tornare indietro è un po’ come morire
E allora ciao salutami davvero
Che l’unica parola che mi viene è vaff…
Per quello che dici, per quello che fai
Perché stai tranquilla non piangerò mai
Per quello che sono, per quella che sei
Perché nel mio cuore purtroppo c’è troppo di noi
Avrai tempo per pentirtene, avrai un vuoto dentro te
Quando ritornerai, ritornerai da me
1999
Come è grande il bicchiere di rosso
Il sabato mattina
Come è freddo l’inverno quest’anno
In collina
Quante volte ti ho visto passare
Col solito golfino
Quante volte ti ho visto arrivare
A capo chino
Angelino, Angelino, Angelino
C’è una stella che brilla stasera
In via Gian Matteo Ferrario
C’è una stella che brucia e un portone
Centenario
Niente Repubblica Cisalpina
Che i tempi son cambiati
Niente Napoleone o Radetzky
Trapassati
Angelino, Angelino, Angelino
Angelino i fagioli si piantano così
Quante leguminose che crescono qui
Angelino, un buon sorso di vino
Angelino il granturco, il frumento chissà
Quanti frutti la terra ci regalerà
Angelino, praticamente un bambino
2004
In cascina Amadio
Ci son tante cose
C’è l’erba che cresce
C’è il cielo più blu
Conigli e maiali
Fagiani e galline
Ma che belle colline
Che si vedono laggiù
In cascina Amadio
C’è il sole che splende
C’è un campo di grano
Di rose e lillà
La quercia e l’abete
La farnia e il cipresso
Ci son stato adesso
Vengo proprio da là
Ah, l’amore, l’amore cos’è
È una bella avventura
Ah, l’amore, l’amore cos’ha
Tutta questa premura
Ma l’amore, l’amore chissà
Chissà quant’è che dura
Ma l’amore, l’amore per te
Perché
In cascina Amadio
C’è un sacco di storia
C’è il vento che soffia
C’è il tempo che va
La nebbia che scende
Che scende e che sale
Finché un bel temporale
Non la spazzerà
Ah, l’amore, l’amore cos’è
È una bella avventura
Ah, l’amore, l’amore cos’ha
Tutta questa premura
Ma l’amore, l’amore chissà
Chissà quant’è che dura
Ma l’amore, l’amore per te
Perché
2006
Ecco cosa c’è di strano nei tuoi occhi
Ecco cosa non mi va dei tanti tuoi difetti
Oggi è un giorno che non posso sopportare
Non sai tu quello che vuoi
E tutto il resto è da buttare
Hei, hei, amico americano
Che fai con quel fucile in mano
Hei, hei, compagno comunista
Non sai più farla la protesta
Alibi di chi scuse non ne ha
Questioni di responsabilità
Ecco quello che ti vorrei raccontare
Oggi è un giorno che vorrei davvero andare al mare
Ai tuoi capricci no, non si può dare ancora
Non un solo giorno in più
E che tu vada alla malora
Hei, hei, amico americano
Che fai con quel fucile in mano
Hei, hei, compagno comunista
Non sai più farla la protesta
Alibi di chi scuse non ne ha
Questioni di responsabilità
Altro che perdonarti ancora
Da oggi non ti sopporterò più
Meglio sarebbe più di prima
Far finta di non conoscerti quasi più
2003
Quante ne ha fatte e vissute quel pazzo di Alex
Ventitré anni scanditi dal tempo di un Rolex
Alex romantico filtro di amore e fortuna
Consumatore sporadico di marijuana
Occhi imbrattati di sonno o da troppa allegria
Spalle incurvate dal peso di un’altra bugia
Simpaticamente oppresso da qualche paura
Ma primo fra tutti in astuzia e in letteratura
Alex lo chiamavano ed era un maledetto bastardo
Alex lo chiamavano ed era un maledetto bastardo
Alex lo chiamavano ed era un maledetto bastardo
E adesso lui
E adesso lui
E Laura i suoi lunghi capelli li avrebbe accorciati
Ultimo il desiderio di restare uniti
Anche se pettegolando si fosse saputo
Che Alex le avrebbe negato un domani chiarito
Alex che già si sapeva sarebbe arrivato
Molto più in alto degli altri e del cielo infinito
Oltre l’inimmaginabile e ancora più in alto
Ma sempre con quel gran sorriso stampato sul volto
Alex lo chiamavano ed era un maledetto bastardo
Alex lo chiamavano ed era un maledetto bastardo
Alex lo chiamavano ed era un maledetto bastardo
E adesso lui
E adesso lui
1997
Con le mani e coi pensieri all’università
Luca scrive lettere che non imbucherà
Mentre Dario non disdegna la sua identità
Omosessuali, omosessualità
Nonno Pietro settant’anni fuma e butta giù
Un bicchiere dopo l’altro e non si ferma più
Ma la Reggia di Caserta lui trasformerà
In un aeroplano con il quale volerà
Mare bianco di scogliera mare a volte blu
Angelina ormai bestemmia e non ricorda più
Quante volte ha immaginato di essere chissà
Chissà cosa e chissà quando che celebrità
Matrioska Maddalena ha undici anni e un po’
Nel suo cuore una catena e mamma sì lo so
Tristemente allegra per duecento lire in più
Costa poco il suo sorriso e la sua gioventù
Zio Beppino picchia tutti ma Concetta no
Non può certo far del male all’unica che può
Dargli amore dargli un bacio dargli un po’ di sé
Stretta stretta tra le braccia in coda ai suoi perché
Fischia il vento e arriva arriva un altro martedì
Sara affida il suo domani a un altro tutto è qui
Lei che aveva più degli altri terra e libertà
Lei che aveva detto un giorno tutto cambierà
Occhi grandi di frontiera occhi come se
Fosse a pochi passi il mare come non ce n’è
Nel quartiere più affamato pianger non si può
Nel quartiere in culo al mondo detto Agrate Bronx
2000