Eccolo il sole, eccolo entrare
Dalla finestra fin quaggiù
Qui dove niente è più come prima
Più come ieri negli occhi suoi blu
È amore è amore, quel bersagliere
Che mi ha voluta un po’ con sé
Chissà se è vivo, chissà se è vero
E se come allora da me tornerà
E me ne sto qui ad aspettare
Un’altra storia da raccontare
Mi piace sempre pettegolare sulla gente che vien qua
Mi piace sempre perché percome
Tutti conoscono il mio vero nome
C’è ancora tempo per la pensione
E certo non mi basterà
Vai via vai via malinconia
Ti prego vattene da qui
Che son già sola e non mi consola
Nemmeno un giorno di sole così
Eccome, eccome se è questo il nome
Lo stesso che mi ha dato lui
Mi chiamo Flora e come allora
Vendo bretelle, mutande, bijou
E me ne sto qui ad aspettare
Un’altra storia da raccontare
Mi piace sempre pettegolare sulla gente che vien qua
Mi piace sempre perché percome
Tutti conoscono il mio vero nome
C’è ancora tempo per la pensione
E certo non mi basterà
2003
Stanca di rimanere tutta la vita
Ad aspettare un sogno che non si realizzerà
Un treno che non passerà mai più
Si chiama amore, non è finzione, né ipocrisia
La pazza voglia di volerti ancora mio
Per quanto tempo posso dirlo solo io
Intanto ieri, nei miei pensieri, com’era strano
Ricominciare con la mano nella mano
Per poi girare tutto il mondo con un aeroplano
Certo, quel che è successo non è normale
Ma proprio tutte a me dovevano capitare
Purtroppo indietro non si può tornare
Scivola la notte, come passa questa notte
Come è fredda questa sera, non c’è spazio per l’attesa
Tu che cosa dici, cosa mi racconti, non racconti
Com’è naufragato il mondo?
Dire cose che non posso riciclare, confessare, ricamare
Dire, fare e non baciare, fantastorie
Fantascienza, irriverenza e lunga vita alla pazienza
Stanca di ritornare con le mie pene
Laddove il mare si confonde con il cielo
Laddove il cuore s’addormenta e non risponde più
Lo chiamo amore, ma è una canzone in FA minore
La melodia non è una melodia banale
Se dopo il FA minore arriva il temporale
Poi penso che dopotutto si possa fare
Non è impossibile rubare un po’ di tempo
A qualche nuvola del firmamento
Anche se non è serio tergiversare
Sulle vicissitudini della mia vita
Ma questa storia non è mai finita
Scivola la notte, come passa questa notte
Come è fredda questa sera, non c’è spazio per l’attesa
Tu che cosa dici, cosa mi racconti, non racconti
Com’è naufragato il mondo?
Dire cose che non posso riciclare, confessare, ricamare
Dire, fare e non baciare, fantastorie
Fantascienza, irriverenza e lunga vita alla pazienza
2012
E c’eri tu, e c’eri tu così difficile
E c’era un dio, e c’era un dio, irraggiungibile
E c’era lui, e c’era lui, col fermo immagine
E c’era un chissà cosa che tra quelle pagine
E poi, a correre così
Si arriva prima lì
Si arriva prima là
Si arriva prima che il tempo passi da qui
E c’eri tu, e c’eri tu innominabile
E c’era un poi, con tanti se sarà fattibile
E c’era il sole, il sole lì, tra quelle nuvole
E c’era lui, e c’era lui, inconfutabile
E poi, a correre così
Si arriva prima lì
Si arriva prima là
Si arriva prima che il tempo passi da qui
E c’era come si fa a pensare quello che faremo quello che
E c’era vivere qui per ogni cosa che, per ogni chissà che
E c’era dove di può giocare ancora un po’, giocare ancora sì
E c’era come e perché, percome come se lei fosse ancora qui
E c’eri tu, e c’eri tu così difficile
E c’era un dio, e c’era un dio, irraggiungibile
E c’era lui, e c’era lui, col fermo immagine
E c’era un chissà cosa che tra quelle pagine
E poi, a correre così
Si arriva prima lì
Si arriva prima là
Si arriva prima che il tempo passi da qui
2006
Eccoci
Noi due ancora qui
A scambiarci due parole per cordialità
Oggi come va
Come tutti gli altri giorni splendida
Oggi come va
Non è come averti come prima
Non è come sentirti qui vicina
Non è come era tanti anni fa
Non è com’era tanti anni fa
Eccoci
Noi due ancora qui
Con la stessa voglia di abbracciarci ancora un po’
Oggi che non so
Quanto tempo senza te resisterò
Oggi che non so
Non è come averti come prima
Non è come sentirti qui vicina
Non è com’era tanti anni fa
Non è com’era tanti anni fa
Non è più il mondo in cui credevi tu
Non è più quello che dicevi a me
Non è più quello che pensavi del domani
Non è più vivere in una città
Tra centinaia di opportunità
Non è più, non è più, non è più
2003
A Edimburgo non voglio tornare
A Edimburgo ho lasciato il mio cuore
A Edimburgo la neve scendeva e riempiva le strade
Nei suoi occhi mi vorrei specchiare
E come allora la vorrei baciare
E nel suo letto per farle un dispetto vorrei scivolare
Poi potrei dirle che
Come lei non ce n’è
E se ce n’è non son qui
Pronte a dirmi di sì
È una notte che vorrei, darle tutti i sogni miei
Perché non ce ne sono di sogni più grandi di lei
È una notte un po’ così, malinconica ma sì
Follemente è di quelle che è come se lei fosse qui
A Edimburgo non voglio tornare
A Edimburgo le ho offerto da bere
A Edimburgo non so quante volte l’ho vista ballare
Soffia il vento e continua a soffiare
Anche adesso che son qui a pensare
Su quei vetri da dove osservavo la gente passare
Oggi no non lo so
Se davvero potrò
Dirle che l’amo e che
È già tutto per me
È una notte che vorrei, darle tutti i sogni miei
Perché non ce ne sono di sogni più grandi di lei
È una notte un po’ così, malinconica ma sì
Follemente è di quelle che è come se lei fosse qui
2003
È già tardi questa sera
Forse è meglio che io vada
Io che cosa, tu non sei più tu
Tu che cosa non combini
Con quei quattro ciarlatani
Tu soltanto un giocattolo
Nelle mani di
Del primo che si butta e resta lì
Ad aspettare fino a quando tu
Non gli dirai che è ancora presto amore
Dimmi dimmi che, dimmi dimmi se, dimmi dimmi che
Innamorata ancora
No che non lo sei, che non lo sarai, no che non lo sei
Se non di me
È una notte così strana
Che potrei strappar la luna
Da un bel cielo e regalarla a te
Vorrei essere sincero
E non nasconderti che t’amo
Ma ho paura di vedere che
Non sei come sei
Non sei nemmeno l’ombra che tu fai
Sei tutto e non sei niente ma se vuoi
Dillo anche me che è ancora presto amore
Dimmi dimmi che, dimmi dimmi se, dimmi dimmi che
Innamorata ancora
No che non lo sei, che non lo sarai, no che non lo sei
Se non di me
Un’ombra che non c’è
Nel male che mi fa
Il cielo dopo una tempesta in questa piccola città
Ancora ti vorrei dire
Vorrei parlare
Di com’è bellissimo starti a guardare
2002
Ti amo per quello che dici e per quello che fai
Ti amo per tutti i discorsi che sai intrattenere
Ti amo se piove e la pioggia ci bagna fin qui
Ma tanto è venerdì, va bene anche così
Ti amo ogni giorno che passa, ogni giorno di più
Ti amo e i tuoi occhi rispondono come una lucciola
Ti amo per quello che sembra, per quello che è
Ma ancora insieme a te, per sempre accanto a te
E amarti è come camminare sulle nuvole
È un sogno che si riconferma a ogni brivido
E amarti non è mai abbastanza
È un complimento, è un’assonanza con l’elettricità
Ti amo per come convivi col ligio dovere
Ti amo vederti passare qui tutte le sere
Ti amo sorpresa dal gioco dell’intimità
Che bell’effetto che fa, chissà cosa accadrà
Ti amo perché sei la sola che mi ha impreziosito
Ti amo perché a questo punto si chiama infinito
Ti amo perché la domenica è un giorno speciale
E sembra sempre Natale, e arriva un altro Natale
E amarti è come camminare sulle nuvole
È un sogno che si riconferma ad ogni brivido
E amarti non è mai abbastanza
È un complimento, è un’assonanza con l’elettricità
Ti amo per come gestisci i tuoi giorni migliori
Ti amo per come ti donano certi colori
Ti amo e son serio se dico che ti sposerò
Un giorno o l’altro non so, un giorno o l’altro però
Ti amo col senno di chi non possiede che te
Ti amo convinto che al mondo di più non ce n’è
Ti amo e nemmeno un portento ci separerà
È questa vita che va, la bella vita che va
E amarti è come camminare sulle nuvole
È un sogno che si riconferma ad ogni brivido
E amarti non è mai abbastanza
È un complimento, è un’assonanza con l’elettricità
2012
Elisa hai già bevuto troppo
È strano ma forse stai piangendo
Perché una lacrima ti scorre sulla mano
In questa sera al centro di Milano
Io già lo so, Vittorio se n’è andato
Ma in fondo quante volte l’hai tradito
E Andrea non ti sopporta più
E non è neanche questo il mondo che volevi tu
Oggi è un giorno triste perché
Nessuno più s’è innamorato di te
Che hai preso in giro tutti quanti si sa
Pur di dare un tono a quella tua ingenuità
Che poi in realtà
È il vizio di chi amore non ne ha
E adesso bere serve a poco ormai
Serve a poco e anche tu lo sai
E ora ti mette un po’ paura
Accorgerti che sei davvero sola
E che studiare non ti soddisfa più
In queste ore buie di gioventù
Oggi è un giorno triste perché
Nessuno più s’è innamorato di te
Che hai preso in giro tutti quanti si sa
Pur di dare un tono a quella tua ingenuità
Che poi in realtà
È il vizio di chi amore non ne ha
E adesso bere serve a poco ormai
Serve a poco e anche tu lo sai
2000
Era Milano la gente che passa, era Milano il baccano dei tram
Era Milano metropolitana, era Milano l’insegna di un bar
Era Milano i piccioni del duomo, era Milano l’università
Era Milano un negozio di dischi, era Milano e ora cosa sarà
Era Milano le luci del centro, era Milano fumare in città
Era Milano ma non il suo accento, era Milano e altre comodità
Era Milano da ridere ancora, era Milano da ridere qui
Era Milano e non era Parigi, era Milano e non è più così
Era Milano la via Solferino, era Milano piazzale Cavour
Era Milano i navigli di sera, era Milano come un dejà vu
Era Milano Alessandro Manzoni, era Milano il pret da Ratanà
Era Milano Giovanni Testori, era Milano anche Jerry Calà
Era Milano in un centro sociale, era Milano lei vota DC
Era Milano Palazzo Marino, era Milano quell’altro PCI
Era Milano la Lega Lombarda, era Milano può darsi non so
Era Milano un bel principe azzurro, era Milano che gioia però
Era Milano il tuo dolce sorriso, era Milano la tua bell’età
Era Milano baciarti le labbra, era Milano saltare qua e là
Era Milano parlarti di neve, era Milano parlarti di me
Era Milano e tu eri speciale, era Milano tutto quello che c’è
Era Milano Natale alla Standa, era Milano un distratto Gesù
Era Milano il palazzo del ghiaccio, era Milano Jannacci in tv
Era Milano la prima alla Scala, era Milano alla corte del re
Era Milano con Giovanni D’Anzi, era Milano un amaro e un caffé
Era Milano coi dì della merla, era Milano ti va da via al cul
Era Milano col Barbapedana, era Milano me vegn de tra su
Era Milano che bella la vita, era Milano con tanti chissà
Era Milano le luci a San Siro, era Milano ma senza Kakà
Era Milano le Cinque giornate, era Milano il Radetzky è già qua
Era Milano la Scapigliatura, era Milano che freddo che fa
Era Milano la nebbia che arriva, era Milano il bel tempo che fu
Era Milano un vestito alla moda, era Milano la tua gioventù
Era Milano la gente che passa, era Milano il baccano dei tram
Era Milano metropolitana, era Milano l’insegna di un bar
Era Milano i piccioni del duomo, era Milano l’università
Era Milano un negozio di dischi, era Milano e ora cosa sarà
2008
Già meglio di così non si può stare
Un buco che si può già pregustare
E quei ragazzi là che fine han fatto
Chi gli restituirà un po’ di affetto
Morire non si può per così poco
L’eroinomane scherza col fuoco
L’eroinomane che c’era allora
Per un’altra volta qui, per un’altra volta ancora
Eroinomani eroi per caso
Eroinomani il caso è chiuso
E Francesco non c’è più ma chi l’ha ucciso
Non si guadagnerà il paradiso
L’indifferenza è sputtanamente
L’estate che verrà per troppa gente
E quel bel sole che ci stava a cuore
Non brillerà mai più nel nostro cuore
E allora anch’io mi drogherò ma di nostalgia
E Andrea lo cercherò dovunque, dovunque sia
Eroinomani eroi per caso
Eroinomani il caso è chiuso
Oltre la memoria un’orchestra suonerà
Oltre il desiderio di rivederli ancora qua
Un dio non basta più per quei ragazzi
Cresciuti come me, cresciuti pazzi
Chi la rimpiangerà la loro storia
Chi gli restituirà un po’ di gloria
Felici come noi non son mai stati
E allegri come noi non gli han voluti
E Carmine dov’è e con chi se n’è andato
Un grande chimico sarebbe, sarebbe stato
1998