I cuori della gente
Son come foglie al vento
Ti chiedi sempre
Chi tra loro sarà il primo
Ogni angelo dannato
È più furbo della notte
Ti chiedi sempre
Quanto è grande il suo sorriso
Quanto è grande la sua vita
E quanto è grande il paradiso
Ma la gente può anche dire
La mia strada può aspettare
La mia strada può restare senza sole
E il mio cuore può restare senza luce
E senza amore
La nostra buona stella
C’insegnerà domani
Le note di un pianista
Troppo vecchio per cantare
Amico mio
Parlami di te
Dei tuoi discorsi seri
Troppo lunghi da ascoltare
Che non c’è niente da capire
E che non c’è tempo da sprecare e tantomeno
Ma la gente può anche dire
La mia strada può aspettare
La mia strada può restare senza sole
E il mio cuore può restare senza luce
E senza amore
1995
Certe storie non son mica facili da raccontare
Questa storia è una storia difficile da interpretare
Lei veniva da molto lontano
Lui chissà se veniva da là
Un sorriso da prete e un bagaglio di opportunità
Lei pensava a una bella famiglia, a un amore normale
Una casa, dei figli, un coniglio a cui dar da mangiare
Lei diceva fa freddo stasera
Lui diceva che caldo che fa
È una storia che forse a qualcuno un po’ male farà
E adesso cosa fa Maria
E adesso dove va Maria
E adesso con chi sta Maria
E adesso per chissà chi piangerà
Quelle son le montagne più alte di questa radura
Questo è quel che rimane di un’inconsolata premura
Qui la gente non parla per niente
Qui la gente le cose le sa
Come sa quando e come il granturco i suoi frutti darà
C’è una bella ragazza che parla francese e friulano
Non è raro vederla montare le onde a Lignano
C’è un segreto che non si può dire
E un domani che un giorno verrà
C’è una donna che ha già dato e indietro non ritornerà
E adesso cosa fa Maria
E adesso dove va Maria
E adesso con chi sta Maria
E adesso per chissà chi piangerà
Quella notte anche il vento sembrava soffiare più forte
Poca gente era in giro, ben bene serrate le porte
Lei pensava a un bel nome da dargli
Lui non c’era percome e perché
Quando scende la nebbia non chiedere mai che ora è
L’indomani la sveglia suonò come fosse un pugnale
Non il canto di un grillo e nemmeno un messaggio banale
Lei raccolse le forze in un pugno
Di lui non serve dire di più
Quando ci son di mezzo altri cuori non è più virtù
E adesso cosa fa Maria
E adesso dove va Maria
E adesso con chi sta Maria
E adesso per chissà chi piangerà
2008
Non è vero che i tuoi occhi
Sono assenti, non riconoscono più
Differenze, paranoie
Fantasie e altre mondanità
Non è vero, ci può stare
Un confronto anche sul mio Myspace
Non è vero che il computer
È una droga, non ti riprendi più
La solitudine dell’internauta
E troppa gente che non si capacita
Non è vero che noi siamo
Prigionieri della tecnologia
Non è vero che vogliamo
A tutti i costi quintali di pornografia
Non è vero che il controllo
Ci spaventa, che non ridiamo più
Non è vero che chattare fa più male
Del sangue alla tv
La solitudine dell’internauta
E troppa gente che non si capacita
Non è vero che veniamo dalla Luna
Miliardi di anni fa
Non è vero che il progresso se ne infischia
Di questa società
Non è vero che c’è solo la cultura
Giapponese
Non è vero che Francesca è un idioma
Berlinese
La solitudine dell’internauta
E troppa gente che non si capacita
2009
Un incubo, un incubo
Un gioco soprannaturale
Salire e scendere le scale
Un compleanno demenziale
Un incubo, un incubo
Come il diluvio universale
La notte dopo il temporale
Un paradiso artificiale
Un incubo, un incubo
Il giorno che cammina piano
Le linee curve della mano
Il tu per tu con un marziano
Un incubo, un incubo
Un’esplosione nucleare
La pastasciutta da buttare
Un’esperienza singolare
2010
È innamorarsi d’estate, è fare finta di niente
È questo mare, è questa voglia di poterti amare
È questo caldo di luglio, è un modo di stare meglio
È questo anno meravigliosamente andato bene
Sei tu che chiedi pazienza e pazienza non ne hai
O sono io che aspetto qualcosa che non puoi darmi ancora
Un paio d’ali per volare e un altro modo di vedere
Che se siamo sempre insieme non è solo per sognare
O la tua bocca per gridare che non c’è niente di migliore
E che questo nostro amore…
È un altro modo di viaggiare
È un’abitudine al gioco è un vizio che costa poco
È quest’attesa che piano piano mi fa stare male
È la tua faccia pulita è un giorno rivederti cresciuta
È un altro autunno che presto o tardi dovrà arrivare
Sei tu che cerchi riposte, ma di domande non ne fai
O sono io che aspetto un sorriso che non puoi farmi ancora
Un paio d’ali per volare e un altro modo di vedere
Che se siamo sempre insieme non è solo per sognare
O la tua bocca per gridare che non c’è niente di migliore
E che questo nostro amore…
È un altro modo di viaggiare
Di dirti che mi piace stare qui con te
Di dirti che vorrei restare ancora qui con te
Di dirti che mi piace stare qui con te…. così
1998
Oggi ho male qui, ieri avevo male là
Fra un po’ chi lo sa che cosa mi capiterà
Mal di pancia no, mal d’amore non si può
Forse è l’ulcera, davvero non lo so
Mamma mia, forse è solo ipocondria
Ma se anche fosse qualche strana malattia
C’è già chi fa al caso mio
È un apostolo di Dio
Lui sì che mi guarirà
L’u l’è il pret da Ratanà
Mi capisi no cusal’è che g’ha el me om
Che l’è sempar strach, al sa’l signur se ghem da fa
Mangia semper poch, po l’è magher cu’m on ciod
Varda cumal’è cunscià, cun quel c’a ghem da laurà
Mamma mia, forse è solo fantasia
Ma se anche fosse qualche strana malattia
C’è già chi fa al caso mio
È un apostolo di Dio
Lui sì che mi guarirà
L’u l’è il pret da Ratana
Cun t’i bagai a sem in tucc una ventina
Che bel che bel parèm propi n’a comitiva
Cun’t i biroch ‘riverem d’uman matina a Ratanà
2002
In Romania, in Romania
Fa sempre freddo in Romania
Non c’è nessuno che mi vuol bene
E come ghiaccia il sangue nelle vene
In Romania, in Romania
C’è troppa gente da buttare via
E non c’è spazio per le illusioni
Né per le note di belle canzoni
Ma fra poco me ne andrò, con lui mi sposerò
E da lui milioni di figli avrò
Per lui, per quello che sarà, la mia felicità
Di non ritornare più qua
In Romania, in Romania
La notte è pazza in Romania
Non c’è una storia da raccontare
E non serve a niente ridere e scherzare
In Romania, in Romania
Il paradiso è una grossa bugia
E non c’è niente da immaginare
Nemmeno un giorno da correre al mare
Ma fra poco me ne andrò, con lui mi sposerò
E da lui milioni di figli avrò
Per lui, per quello che sarà, la mia felicità
Di non ritornare più qua
2004
Il lanciatore di coltelli
Il fischiettare degli uccelli
La nebbiolina all’imbrunire
Della cicala il suo frinire
Le barzellette sui pompieri
Anch’io so leggere i pensieri
Il cacciatore e il suo fucile
I cani e i gatti del cortile
Quante storie passate così
Quanto tempo lontano da qui
Catarì, catarì, catarì…
Le caramelle del discount
Un vecchio libro di Ezra Pound
La guerra santa all’occidente
Ma la Jihad non c’entra niente
Il palazzetto dello sport
C’era una volta anche il jukebox
La vita degli emarginati
La barba lunga dei pirati
Quante storie passate così
Quanto tempo lontano da qui
Catarì, catarì, catarì…
2010
In una sera così
È tutto troppo normale e quasi tutto fa male
In una sera così
In una sera così
Che non sappiamo che fare e non si sa cosa dire
In una sera così
Sì ci vorrebbe qualche cosa che sapesse di qualcosa come il brivido di un arbre-magic
O ci vorrebbe che tornasse Gesù Cristo e ci dicesse che hanno aperto una nuova boutique
E allora anche questa sera, un’altra idea nel cuore c’è già
Al cimitero di Crespi, quello sì che è un posto dove andare
Al cimitero di Crespi, là sì ci si può divertire
Al cimitero di Crespi, quello sì che è un posto da vedere
E se non ci fosse sarebbe da inventare
In una sera così
È come sempre la moda a indicarci la strada
In una sera così
In una sera così
Che non possiamo annoiarci, tantomeno assopirci
In una sera così
Ci si potrebbe far notare impegolandoci a dovere o distruggendo le vetrine di un bar
O basterebbe che qualcuno incominciasse a far baccano immaginandosi un futuro da star
E allora anche questa sera, un’altra idea nel cuore c’è già
Al cimitero di Crespi, quello sì che è un posto dove andare
Al cimitero di Crespi, là sì ci si può divertire
Al cimitero di Crespi, quello sì che è un posto da vedere
E se non ci fosse sarebbe da inventare
È un ombra che aspetta è un attimo che scotta, è andare lontani è stringerci le mani
È un cielo imbrunito è un cigno immacolato, è un gioco immorale è soprannaturale
1997
I was born in New York City
I was born in Albany
I was born in Oklahoma
I was born in Menphis, Tennessee
I was born in Austin, Texas
I was born in New Orleans
I was born in Sant’Antonio
I was born in Jackson, Jacksonville
I was born in Philadelphia
I was born in Burlington
I was born in Arizona
I was born in Seattle, Washington
2006