DIARIO

8 agosto 2016

DIARIO 0 Commenti

A caccia di stelle cadenti (e libri da rileggere)

Sta per arrivare la notte di San Lorenzo, e con essa è l’epilogo de La ballata dei fuochi fatui. Record. Certo, è ancora tutto da rileggere, ma la pasta c’è e domani se tutto va bene stampo la bozza. Cento capitoli, oltre 300mila battute. Nel frattempo, complice Mauro Rossetto, direttore dei musei di Lecco, sto dando vita a una prima canzone dedicata a Shakespeare: si intitola Giulietta e Romeo. Ed è infatti la storia di una delle coppie più famose dell’immaginario collettivo. Endecasillabi, molto impegnativa, sono oltre la decina strofa, sarà una lunga ballata. Buon stelle cadenti a tutti!

pb1gCxw


4 agosto 2016

DIARIO 0 Commenti

… sul concetto di libertà (come valore assoluto)

Oggi mare, spiaggia, ombrellone, e un fantastico Transit abbandonato in mezzo al paludo. Me ne sto a leggere il giornale e mia moglie, assai più loquace di me, li interpella tutti: quelli che solitamente chiamiamo marocchini. In questi giorni discorrendo con il mio caro amico Francesco Carati (col quale è sempre bello e costruttivo filosofeggiare), contemplo il concetto di libertà. Secondo il pensiero comune le persone che coinvolge mia moglie contravvengono al concetto di libertà. Sono infatti musulmani e come tali vengono assimilati a restrizioni, discriminazione del genere femminile, soffocamento del libero pensiero. Insomma, totale mancanza di libertà. Però mi interrogo. Mi chiedo: quanti di questi signori fermati da mia moglie sarebbero liberi di trovarsi al mio posto? E quanti come il sottoscritto sarebbero liberi di mettersi a vendere tappeti come dei mentecatti? Risposta inequivocabile: loro non sono liberi di trovarsi al mio posto, io sì. Similmente, parafrasando la cronaca di queste ore; loro non sono liberi di bombardare Agrate Brianza (il paese dove abito); io, invece, posso tranquillamente bombardare qualunque paese della Libia o della Siria (che è quello che sta succedendo). Dunque. Loro reprimono la libertà, noi la sponsorizziamo; però loro non sono liberi di fare nulla a livello internazionale, economico e sociale (pur sponsorizzati dai Paesi Arabi, non avranno mai le nostre possibilità); noi tutto. Sicché noi siamo anche liberi di governare le sorti del mondo e creare discrepanze sociali enormi; al contrario, loro non sono in grado di compiere qualcosa di analogo. E allora ho provato a immaginare che la loro attitudine a soffocare la libertà sia in realtà il pretesto per contravvenire alla nostra libertà, che paradossalmente concerne il potere di privare della libertà gli altri. A questo punto mi viene da domandarmi: è più morale la libertà occidentale che impedisce la libertà di gran parte dei paesi del mondo o quella islamica che soffoca la libertà di un solo paradigma socio-geografico? A conti fatti, letteralmente considerando il numero di persone coinvolte, arriveremmo a diagnosticare che è proprio la libertà occidentale a creare maggiori problemi rispetto alla non libertà più o meno teorizzata dell’islam. E qui si cela anche la radice del terrorismo. Perché in realtà la religione non c’entra nulla, è solo un capro espiatorio. C’entra una sola cosa: la miseria. Figlia della libertà occidentale. Piccolo excursus. Non tutti sono nati in contesti geografici e storici tali da far progredire di secolo in secolo; molti sono venuti al mondo in una condizione sociale difficile che si è protratta fino a oggi; anche per colpa della libertà occidentale che, a un certo punto più avvantaggiata delle altre, si è preoccupata di far progredire ulteriormente il proprio status, disinteressandosi di quelli altrui, e quindi della vera libertà che dovrebbe riguardare l’uomo a 360 gradi. Riassumendo, il terrorismo combatte la libertà dei paesi occidentali; che agli occhi degli islamici è peggiore della loro mancanza di libertà. Evidentemente tutto dipende da dove si guardano e da dove si osservano le cose. E’ come con l’antropocentrismo. E’ come con la teoria della relatività. Il difetto dell’uomo è ancora una volta quello di non sapere valutare le cose al di là dei confini del proprio orticello. E così diviene completamente soggettivo il concetto di libertà. Punto a capo. Da dove partire? Innanzitutto dalla consapevolezza che laddove perseguiamo la libertà dal nostro punto di vista, non facciamo altro che continuare ad alimentare la volontà di alcuni paesi di volerla annientare. Finché continuiamo a bombardare i paesi arabi e finché non capiamo che non per tutti la libertà ha lo stesso valore, non potremo vincere. Non tanto noi come paesi occidentali, quanto noi come specie umana.

bKt0lwm


1 agosto 2016

DIARIO 0 Commenti

Al prossimo Salone

Andare a Torino vale sempre la pena, è una città ai margini, provinciale. L’occasione era la Fiera del libro che ora non sarà più: se l’è presa Milano. Io milanese dovrei esserne contento, sono già là in effetti, alla prima edizione 2017. Ma la sensazione non è quella di una conquista, bensì di uno smarrimento. In termini capitalistici, ok, ma non dovrebbe essere solo questo. Si dimenticano le radici, le passioni primigenie, le idee degli altri. E allora… a Torino ci torneremo comunque, anche a vedere i Subsonica…

Db7hCFa

 


29 luglio 2016

DIARIO 0 Commenti

da Robert Walser a Enea

Robert Walser. Oggi siamo a lui. Dopo Mann è ora di affrontarlo. Anche perché non era catalogabile. Anche perché era un grande camminatore. La campagna dà il meglio di sé. Una convalescenza che s’è trasformata in un’opportunità. Di lettura. E poi ho fatto un grande salto con La ballata dei fuochi fatui: una trentina di capitoli in cinque giorni. Non avrei mai detto uno sprint simile. Anche il cd sulla guerra di Troia è a buon punto: dieci canzoni fatte e finite. Le registrerò a cavallo dell’anno. Forse ne aggiungerò un’undicesima, dedicata a Enea. Vedremo.

tbf4nru


26 luglio 2016

DIARIO 0 Commenti

Come un parroco di campagna

Quarto giorno di campagna e silenzio. Il clima ideale per scrivere. E non è un caso se de La ballata dei fuochi fatui ho già realizzato sedici capitoli. Vorrei portarmi avanti il più possibile, per essere libero di dedicarmi completamente all’insegnamento da settembre. Le prospettive sono buone. Nei ritagli di tempi mi dedico all’entomologia e all’osservazione naturalistica. C’è un’Argiope che mi intriga. La tengo d’occhio. Oggi ha catturato una gigantesca libellula. Vicino ha appena finito di costruire la tela un altro ragno, di cui però non saprei dire la specie. Sono degli artisti fenomenali. È anche il momento giusto per leggere. Sono su tre libri principali. Due di letteratura, uno di scienze. La partita è costantemente aperta. Vivo come un borghese dell’Ottocento. O un parroco di campagna. In fondo, la mia massima aspirazione.

OK


24 luglio 2016

DIARIO 0 Commenti

L’incontro con l’Argiope

Ora capisco Darwin quando piangeva di gioia se solo qualcuno gli dava info su una pianta come la salcerella. O gli portava i semi. È una questione di sensibilità e solo fra naturalisti si possono capire certe cose. Così oggi faccio i salti di gioia dopo avere incontrato questo bellissimo esemplare di Argiope. L’ho fotografato con il cellulare, non una gran foto, ma Darwin nemmeno ce l’aveva la macchina fotografica. Sono andato anche a salutarlo stasera. Era piuttosto agitato. Anche se dovrei parlare al femminile. Era una femmina. E forse aveva appena divorato il suo uomo.

TvGb1lN


22 luglio 2016

DIARIO 0 Commenti

donne di mare

sarò forse + un tipo da montagna, ma non so, alla fine il friuli è il friuli, c’ho anche scritto un pamphlet. ma è mia moglie che ha un legame imprescindibile, quasi commovente, col mare. e questa idea mi dà ebbrezza. fra poche ore lo incontrerà e io sono molto felice per lei. già me la vedo fotografare dalla riva l’orizzonte del carso (anche se non è da molto che è stata a caorle); ma qui è un po’ diverso, come dire, è il nostro mare. avremmo un sacco di storie da raccontare. e allora sarà la prima sera a marano lagunare o quella da nerone?

20150924_14293pp5


20 luglio 2016

DIARIO 0 Commenti

convalescenze estive

# 1

la ragione non sta
dalla parte del vincitore
ma di chi ha saputo patire
(ha dovuto pascere il mestruo)
il dolore di uno
dovrà bilanciare
quello dell’altro
e solo allora la parola conterà

l’uomo dimentica troppo in fretta
e così si ripete
riflettendo scontate retoriche
se la speranza non c’è
non è colpa di nessuno, oggi
ma di qualcuno, ieri
quando avremo espiato la loro sprovvedutezza
allora sì

ma intanto il quadro oltraggioso
di un’umanità decadente
giustifica ogni mezzo
facendoci piccoli e inutili
molto più piccoli e inutili
di quello che siamo già

# 2

Le voci più belle
Sono quelle dell’estate
Che si rincorrono
Di cortile in cortile

C’è lui che dice a lei così
E lui che la rimprovera
Non cambiano i ragionamenti
Ma solo le fermate

Un uomo che passa
Un tipo piange
Il rossore della sera
Qualcosa da miagolare

Così trascorre la convalescenza
Tra alti e bassi
E le bellissime istantanee
Offerte da una finestra semi-aperta

# 3

Era un tipo da quattro soldi
Con la cintura del Charro
Cantava Battisti
Io Gozzano
Abbiamo provato a fischiarla insieme
Ma con scarso successo
La sua aurea gli impediva
Di vedere oltre la linea dell’orizzonte
Ricordo ancora il modo in cui ci lasciammo
Un addio privo di ogni nostalgia

ss9

 


19 luglio 2016

DIARIO 0 Commenti

rimandi e ritardi

cari amici, causa forze maggiori (ernia) il bel concerto di sabato sera con la presentazione del cd Vimercate Caput Mundi è rimandato all’autunno… così quello di domenica a Busnago. se non ci vediamo, buone vacanze!

Loc_GROSSI_def-page-001


18 luglio 2016

DIARIO 0 Commenti

menestrelli

è un periodo un po’ così, in bilico. prendiamolo per quello che è: l’ernia l’ha avuta vinta. e mi sa che il 23 e il 24 sono costretto a disdire. accontentiamoci del bell’articolo di antonio caccamo per il giorno…

gg8