dunque avvicinandosi il giorno della stampa del cd dedicato ai promessi sposi, ci siamo messi nell’ottica di recuperare un po’ di foto di fronte all’originale casa del manzoni, a milano. così ne abbiamo sparate un po’, fra il serio e il faceto, attirando qualche turista e qualche amico spiritello del vecchio alex. attendiamo gli sviluppi, prima di proporre il lavoro nel corso dei vari ottobri manzoniani, e dov’altro chi lo sa…
dato che in questi giorni leggo “tenera è la notte”, libro immenso…
le mie estati stanno ai rem come l’ipotesi della neve alla notte di natale…
a parte il refuso nel titolo, ecco il mini-tributo alla serata di venerdì…
oggi con kristina e mauro al frequenze a chiudere il disco sui promessi sposi. direi che ci siamo. avanti e indietro da sesto san giovanni. pranzo al giapponese e poi percussioni inventate al momento. c’era un cielo interessante, tutt’altro che estivo. il lambro ingrossato e miliardi di altre affascinanti possibilità…
Ma forse il meglio è stato rivedere vecchi amici: Roberto, Gianni, Cobi, Francois, Denise, Pier, il mio primo maestro di giornalismo, Luciano Mutti, appassionato come me di musica greca… li ringrazio di cuore per essere venuti alla presentazione del mio libro sulla musica francese, non una cosa scontata. Peraltro non immaginavo di vedere tanta gente, un centinaio a quanto pare, raro arrivare a simili numeri, in un borgo squinternato come il nostro, dove funziona solo la cucina dell’oratorio; compresi alcuni genitori di bimbi in classe con la Sofi, vari assessori, e naturalmente i miei, i miei ziei, non Andre in fuga verso il mare e il mio gineceo perso fra le paludi friulane. Alle 23 abbiamo chiuso con i Daft Punk. Una serata bellissima.
In effetti, la locandina è terribile, tuttavia… presenterò il libro sulla storia della musica francese venerdì sera alla Cittadella della Cultura di Agrate. Ho chiesto a Sergio di introdurre la serata con un paio di brani e la sua inseparabile fisarmonica…
L’attimo in cui lo superai in altezza, lui già oltre il metro ottanta che, per uno nato nel 1906, era come dire oggi uno che passa i due metri… era il periodo in cui scrivevo cose come “Lettera alla signora” o “Una notte a Parigi”, che solo ora sto rivalutando, dopo anni di indifferenza. In fondo, al bando la retorica, è come se fosse ieri.
fotografa (non più) in erba…
Visto che non capiterà presto ch’io possa finire di nuovo su Vivimilano… iniziamo a far tesoro di questo.