cari amici, oggi per la prima volta ho fatto visita all’hub. ho stretto la mano a un amico profugo. i suoi occhi parlavano di un futuro vago e di una sofferenza lontana e imperscrutabile. mi è venuta un’idea per la festa del paese (che cadrà fra due settimane). far sì che sia festa del paese anche per loro. domenica dopo pranzo (verso le 14.00) andiamo insieme a portargli qualche torta al latte? di quelle tipiche che facevano le nostre nonne? ne basterebbero una decina e… poi magari gli facciamo sentire anche qualche canzone popolare… non servirà a ridargli chissà quale speranza, ma potrebbe essere un bel modo per coinvolgerli e farli sentire più vicini alla nostra realtà; e per noi occasione per imparare a interpretare le cose in modo più oggettivo, senza i tanti condizionamenti che ci affliggono. io da solo non posso fare granché, ma con un po’ di amici verrebbe tutto più semplice. ci stareste?
serata ambigua, faticosa, ma inebriante. alla fine la cosa più bella è stata accogliere la richiesta di un ragazzo di colore di poter mangiare una fetta di torta intravista con la bava alla bocca dal finestrone del locale, evidentemente destinata alla pattumiera. il padrone del locale non mi è sembrato molto entusiasta di dargliela… altro da dire che dovrei tornarci in quel posto davvero fuori mano, ma non so, forse è anche un po’ troppo chic per i miei gusti. prima di iniziare a suonare ho fatto due salti fuori per raccogliere qualche idea popolare (che ho trovato e fotografato), tipo trattoria spiccia da quattro soldi e quattro amici squinternati al bar… non so se quel che ho potuto vedere stasera possa chiamarci ancora borghesia…
that’s prosciutto/not conventional prosciutto (www.thatsprosciutto.com) la dice già lunga. dunque qui suonerò in onore di una leccornia che per primi stimarono gli etruschi oltre duemila anni fa in quel di bagnolo san vito, nel mantovano. poi se n’è occupata anche la pittura, come in questo rimando a gauguin e… in via mosè bianchi, a milano, dopodomani, per un apericena non convenzionale, e una serata dedicata alla canzone d’autore meneghina, da gaber a jannacci, da svampa a cochi e renato…
ma la serata è solo apparentemente fuggita via come una saetta, c’è stato anche tempo per parlare e raccontare come andranno le cose fra non molto. un bis al divertimento. intanto è stato possibile raccattare qualche altra foto…
le suore. negli anni ottanta – è vero c’era anche la prinz – c’era chi ironizzava per scongiurare le avversità. ma oggi che stanno diventando figure in via di estinzione è ammirevole dedicare loro del tempo. come stasera all’oratorio di agrate brianza. un tributo alle monache + leggendarie del paese, ce ne fossero di kermesse del tipo. parteciperemo anche noi con un mini saggio pro suor stella e con la canzone omonima che inaugurò una sorta di tributo/omaggio a tutti i mestieranti del paleolitico, dal cordaro al lampionaio, dallo stagnino al cacciatore di ratti. a dopo!
non che ieri ci fosse una luna particolare o chissà di che celestiale, eppure c’erano un po’ di ragazzi che tenni lo scorso anno al liceo. giulia, di quinta, e un po’ di ragazze di seconda. sono salite anche loro sul palco e insieme abbiamo tergiversato su un avvenire divertito. con giulia abbiamo fatto quella di natale e della giannina, con le + piccole battisti e dylan. poi nicole col suo pezzo suggestivo di cui ceci s’è innamorata. l’aggettivo dunque + appropriato, divertente, una serata divertente. busnago, paese di brulli paesaggi e centri commerciali, non ha molto da regalare, ma a quanto pare nella zona periferica sorge una costruzione del settecento, una specie di chiesetta. appena avrò un paio d’ore buche mi ci infilo… in attesa di sotterranei ancor più accattivanti dove l’ottocento regna sovrano…
piccolo borgo di seimila anime perso fra le righe di mais del trezzese, un tempo parte della pieve di pontirolo, busnago vanta una piovosità media annuale di circa 1.100 mm, fioccate di 30 cm, una squadra di volley in serie d, e una visita del cardinale carlo borromeo nel 1566. nebbia spesso presente durante le fasi di alta pressione, è altresì noto al mondo per il suo vicus medievale contrassegnato da quattro leggendarie torri. qui si esibirà il gruppo folk-rock Radio Corneliani Music Club venerdì dalle 21.00, per chi vorrà esserci anche la possibilità di abbeverarsi e nutrirsi con piatti tipici della tradizione…
da ragazzino aspettavo i nuovi numeri del Mucchio come manna da cielo. ma sono passati lustri da allora e buon dio le cose sono fortunatamente cambiate. in peggio. perché all’epoca almeno c’era un riferimento, si intravedeva un giornale potente che aveva qualcosa da insegnare, da messaggiare. oggi cosa c’è? buscadero? rockerilla? rumore? forse blow up, ma anche lui ormai è fin troppo scontato… ecco dunque il vero limite degli italiani: non essere ancora riusciti a superare il complesso dei mumford and sons
«Professore».
Era Maria che mi chiamava dall’altra parte della strada, la nipote di colui che fece da testimone alle nozze dei genitori di Vinicio. Il giorno prima si erano abbracciati calorosamente sotto i miei occhi nel pieno del clamore di una notte irpina. E così con lei mi piace ricordare anche le altre persone che mi hanno affiancato con spontaneità e simpatia durante l’avventura a Calitri. Mi vengono in mente l’autista del pullman, il signore che mi ha indicato il posto dove dormire, la ragazza avvocato, Emilio il fonico, Vincenzo, Emma, Franco, Michele… Menzione d’onore però spetta alla mia guida personale, Francesco, senza la quale starei ancora cercando casa fra le viuzze di quel borgo pieno di magia…
suonare su un balcone non mi era mai capitato, ma la serata è stata molto calda e piacevole. si respirava un’aria d’altri tempi, ben comparabile al succo delle mie canzoni e al pathos sollevato dai suoni di chitarra classica e violino. ogni tanto si univa a me e a kristina sergio con la fisarmonica, così abile a imparare all’istante una nuova canzone. magari i live fossero tutti così…