Ottava (nonché terzultima) canzone del cd di Vimercate…
Il primo duca sono di Milano
Ma adesso per un po’ sto a Vimercate
Ho combattuto contro tutto e tutti
La primavera arriva ed è già estate
Lo Stato della Chiesa non conviene
Ma è sempre molto meglio del Visconti
Non proprio un personaggio da encomiare
Piuttosto torbide le chiare fonti
E sia quel che sia
Non c’è speranza senza nostalgia
Nel millequattrocentoventicinque
Al soldo di Milano e la sua nebbia
Son millecinquecento i cavalieri
E il primo da passare è proprio il Trebbia
Francesco capitano coraggioso
Nel millequattrocentoquarantuno
Mi sono finalmente sistemato
La Bianca e la Maria fanno un tutt’uno
E sia quel che sia
Quant’è efficace la pornografia
Repubblica per sempre e Macchiavelli
La pensa come me perfino il vento
Combatterò alla morte gli spagnoli
Foligno pronto all’ammutinamento
La morte a Porta Giovia brucia ancora
Ma adesso è la Repubblica ambrosiana
Venezia non ha scampo e Caravaggio
Contenta lo sarà anche la befana
E sia quel che sia
Che male vuoi che faccia una bugia
E’ l’occasione buona per la Lega
Italica di nome e di sostanza
Il Papa è il paradosso della scienza
Benevole e apprezzabile arroganza
E sia più bella di tutte le altre
Città d’Italia, Europa e tutto il mondo
Da costruire un mitico castello
E un ospedale grande e tutto tondo
E sia quel che sia
Una lezione di antropologia
Ma cosa vuoi che sia un po’ di gotta
Ce l’hanno tutti quelli che stan bene
Compresa la signora Montanari
Mangiare sano a volte non conviene
Non c’è risposta a tutte le domande
Né tantomeno a quella sulla vita
Chiamatemi mio figlio per favore
Che la mia sesta birra è già finita
E sia quel che sia
E alla malora anche la borghesia
2015
altra sera cult al circolo di mariano. è bellissimo esibirmi in solitaria, forse perché sono libero di cantare, suonare e recitare senza paletti, impedimenti, tempi e ritmi da rispettare. in fondo è proprio questa l’anima del folksinger, che non nasce certo come interprete o band leader. ieri sera ho fatto fatica a distinguere il mio comportamento dietro la cattedra da quello sul palco, mi è sembrato di fare la stessa cosa. divertente, davvero, anche se ero sfinito, dopo due week end di fuoco… intanto è nata una nuova canzone, un canzonone in endecasillabi, dedicata a Francesco Sforza. le composizioni per il cd di vimercate sono all’epilogo, mancano solo due personaggi: don romeo rosa e luigi ponti.
stanotte ho sognato una bellissima canzone. con tutte le parole e la musica al posto giusto. era perfetta. ma al risveglio non ricordavo più nulla. m’è venuto quindi il dubbio che le canzoni siano già pronte da qualche parte nel mio cervello e solo a volte per strane magie/alchimie guadagnano la strada delle corde vocali. la neurologia, che sublime disciplina! intanto ieri alla locanda manzoni abbiamo cantato con sergio e mauro, mentre stasera sarò dalle parti di como… forse incontrerò degli amici conosciuti in irpinia nel corso del calitri sponz fest…
Nelle seicentesche cantine di villa Manzoni, a Lecco, per ascoltare canzoni che non fa più nessuno, ma testimoniano la nostra cultura popolare e per questo andrebbero salvaguardate e (ri)amate. Ecco la scaletta e il numero da chiamare per prenotare: 0341.481247-9.
1. Il testamento dell’avvelenato
2. Captain Kennedy
3. La bella la va al fosso
4. Era de maggio
5. Addio Lugano bella
6. Porta Romana
7. El pover Luisin
8. E mi la dona bionda/Se g’han de dì
9. La libertà
10. Sfiorisci bel fiore
11. Rock ‘n’ roll robot
12. Oh mia bela Madunina
13. La fuga di Renzo
14. L’addio di Lucia
Chernobyl all’ora di sera
E gli animali boccheggiano
La Bielorussia incontra Putin
Mentre il sottoscritto va a farsi una birra
Nel bar che sta laggiù
Una signora sulla cinquantina impreca
Si scola diavoli di distillato
Così scelgo di farle compagnia
Parliamo dei tempi andati
E di quelli che verranno
Della terza guerra mondiale
Lei dice che è già iniziata
Io dico che non so come andrà
E intanto piove, piove elettricità
paul verlaine e arthur rimbaud. uno può anche dire che siano storie trascorse e che di poeti al loro livello ce ne siano a bizzeffe. ma loro vissero nell’ottocento e dunque l’ottocento si scioglie letteralmente in un mese come ottobre, se poi piove, e c’è odore di castagne lesse e… impossibile non ritornare a una stagione all’inferno o all’assenzio consumato da verlaine al café procope…
dunque, fra ieri e oggi ho suonato almeno otto ore. la mia voce è alle ortiche. e domani c’è la festa della birra a tradate. vediamo un po’ come butta…
finita la scuola un’ora prima decido di farmi un giro e mi imbatto in una cascina risalente al seicento. i prati sono pieni di insetti e fiori colorati. il silenzio impera. c’è una chiesetta antichissima e un paio di persone che mi osservano senza darmi peso. è una sensazione di perfetta sospensione, una sensazione di rara bellezza, una straordinaria e calda giornata d’autunno. tornerò ancora da quelle parti…
Siamo amici perché suoniamo insieme o suoniamo insieme perché siamo amici? Mah. Intanto, ancora una volta, con i talentuosi @Sergio (fisarmonica) e @Mauro (violino) darò vita a un’avventura musicale: una lezione concerto sulla storia della musica popolare milanese e lombarda dal Seicento a oggi. Un bell’excursus su una pagina molto affascinante della musica tradizionale italiana, con rimandi alla cultura mitteleuropea, celtica e mediorientale… Il tutto avverrà sabato sera, 17 ottobre (consigliata la prenotazione: 0341.481247-9), dove lo scorso anno ho presentato con @Kristina il cd sui #Promessi Sposi, nelle cantine di #Villa Manzoni, a #Lecco. La cornice è idilliaca. Il lago a due passi. E pure la taverna che ci rifornirà di buon vino e chiacchiere… Se ci foste sarebbe ancora più… romantico?
tipo quel giorno in cui ci mettemmo a parlare e a cantare della guerra di quella guerra molto austriaca molto lontana dal terzo reich chi rimane di allora nulla ebbene noi riportammo in auge la trieste del tempo