il talmud è solo un’idea come in questo turpiloquio ma è soprattutto l’amore che ho sempre nutrito per i grandi patriarchi biblici e così quell’estate calda a casa da solo mi sono messo a scrivere di isacco e giacobbe e di sara e di rebecca. un nuovo cd mostruosamente pop eccolo qui DIASPORE pronto per i primi del 2016
oggi primo giorno altrove alle soglie di teodolinda. mi ha preso con quella sua solita aria compassata, anche se cinque ore di fila al debutto non sono leggerissime da addomesticare… ma è andata. e domani parto con le lezioni. la burocrazia, maledizione, sempre quella ostica perseveranza sociale che limita il pensiero e la spontaneità. non mi stupirei di ritrovarmi come tradizione al muro circondato da questori e pedanti amministratori con quello sguardo perso nel vuoto dei sentimenti… poveri loro.
Un anno dopo, o poco più. Non l’avrei mai detto, ma anche per le cose bellissime arriva un dopo. Un dopo piovuto dal nulla che chissà dove porterà, ma in fondo è giusto così, penso si debba sempre guardare un po’ più in là e provare a saggiare nuovi orizzonti. Certo, il cuore, quello non batte mica per niente, e dunque sappiamo come sono fatti i ragazzi, te ne strappano a morsi pezzetti che poi è assai dura recuperare. Tuttavia alcune cose rimangono per sempre, o no?, gli sguardi, le bizze, le risate, infinite sfide a ping pong. E così… è così. Arrivederci ragazzi, arrivederci Sant’Antonio e grazie, è stata una meravigliosa avventura!
Agrate, Concorezzo e… “Vimercate Caput Mundi”, ultimo capitolo della Trilogia del Villaggio…
La domenica delle torte fu un esperimento. Oggi proviamo a fare qualcosa di più: con la domenica dei panettoni. Il 13 dicembre, alle 14.30, si torna all’hub dei profughi con un po’ di dolci natalizi e qualche amplificatore. Con noi ci saranno Akhan Brown, valente rapper, ospite della struttura, e famiglie normali che hanno scelto di vivere in primissima persona i concetti d’integrazione e uguaglianza. Nella consapevolezza che mai come in questo delicato momento storico ha senso una proposta simile; che possa ridimensionare paura e pregiudizi e convincerci che con gli stessi presupposti ogni popolo ambirebbe allo stesso grande obiettivo: la pace.
di ritorno da rovereto. avrò dormito sì e no tre ore. ieri sera ho parlato con un bravissimo musicista curdo, Serhat Akbal. mi ha mostrato il suo baglama. suono meraviglioso, tecnica sopraffina. non so come si possa arrivare a tanto, la musica araba è un mondo ancora tutto da esplorare. poi ho finalmente stretto la mano a un po’ di ragazzi che lavorano per OBC. ma un paio d’altri sono stati i momenti più sublimi. la notte prima di rincasare e la mattina prima dell’alba. in entrambi i casi ho camminato a lungo per le vie della cittadina, scoprendo angoli davvero suggestivi: erano il silenzio delle tenebre e l’inconscio collettivo di Jung…
ieri sera galeria niente di eclatante ma divertente l’università del tempo libero durante il pomeriggio ho spiegato un po’ di cose sull’origine della musica folk e ho suonato con marco grompi e manuel lieta un paio di pezzi di dylan. alla fine ho proposto anche suor stella che continua a funzionare, è un brano popolare del resto e come tale… dicevo che se dovessimo iniziare ad avere il coraggio di (de)cantare anche il cesare brambilla di pessano e non solo l’ennesimo jesse james… il punto è che gli americani sono stati così bravi a monopolizzare il mondo da essere riusciti perfino a farci credere che anche la più banale storia di uno statunitense sia più interessante di quella di un brillante abitante, che ne so, di casalpusterlengo… riprendiamoci la nostra fetta di torta! forza italia, torniamo ai fasti ottocenteschi!
la vecchia strada per ornago, eh, quanti anni avrà, in quanti l’avranno percorsa, dopo cascina branca, sempre dritto. risale alle centuriazioni romane come minimo ma secondo me ad ancor prima, si respira una certa aria percorrendola, molto penetrante, distante, diversa, accentuata, i fari di un auto non valgono nulla, anch’essi si perdono, che fine vuoi che facciano in un posto così pieno di volpi e romanzi di serie b
la guerre se fait sans armes, peut-être avec le mot, avec le désir, il n’y a pas besoin de tirer sur la foule, certaines revendications ont aucune valeur, manque de conscience sociale, le manque d’information, manque de connaissances, manque la notion de prévoyance
la guerra si fa senza armi, possibilmente con la parola, con il desiderio, non c’è bisogno di sparare sulla folla, certi proclami non hanno valore, manca la coscienza civile, manca l’informazione, manca la conoscenza, manca il concetto di lungimiranza
stasera giravo per milano come uno spettro, in cerca di una parola, un’opinione, una condivisione. alla fine non ho trovato nulla, se non queste finestre accese: ancora accese nonostante tutto