perché oggi vale la pena festeggiare perché oggi abbiamo scoperto le onde gravitazionali io sono un musicista che si presta volentieri alla fisica oggi non c’è disco che possa competere con una scoperta del genere! ho appena finito di scrivere un pezzo sull’argomento ne esco entusiasta albert ancora tu
sto finendo di comporre ‘diritto di asilo’. è davvero tosta. parte con due righe di quattordici sillabe, poi diventa a nove sillabe. otto strofe complessive. diciamo, sperimentiamo. oggi, intanto, terza sessione per vimercate caput mundi. direi benissimo. mai stato così rilassato, sarà perché lavoro da solo e per la prima volta suono tutti gli strumenti: chitarra, piano, mandolino, armonica, percussioni. mentre in famiglia c’è chi eccelle altrove, con i suoi muscoletti e la sua grande voglia di fare…
rapidi gargarismi
domani si riprende in studio
è la volta del signor antonio banfi
come ce la caveremo?
ce la caveremo, come sempre
sono film di rohmer, dopotutto
solo che al posto della cinepresa
si usa lo xilofono
parte prima andata
parte seconda all’improvviso
la musica viene per caso
sì e no così per esempio di notte
come una coltellata
così come il fraseggio tentato
da una bambinetta
ed efficace benché il do diesis…
la prof di italiano mi dice del cd sui promessi sposi che le ha passato la vicepreside e dell’astrologia di don ferrante: la persona che ha esultato di più per il mio lavoro, davvero non me l’aspettavo. poi ha usato la parola chansonnier inducendomi a pensare che c’è ancora chi amerebbe un certo tipo di musica. ne sono molto felice… (ieri peraltro ho iniziato le registrazioni ufficiali del cd di vimercate: i presupposti sono ottimali).
oggi una studentessa mi ha chiesto se credo in dio, ribadendo che chi si occupa di scienza non può credere. bella domanda. prendendomi in contropiede le ho semplicemente detto “ne riparleremo”. ma era una bugia. sai quelle domande impossibili, che certo non si possono liquidare in due minuti. c’è gente che passa un’intera vita sull’argomento. in fondo è la domanda stessa a essere priva di senso. non si dovrebbe più chiedere se uno credo in dio, ma solo un chiarimento sull’ipotesi di un viaggio in solitaria. le mete che ci prefiggiamo valgono più di ogni altra elucubrazione teosofica.
due libri. così uscirò verso la tarda primavera: un romanzo e un saggio. dunque mi tocca accantonare per un po’ il lavoro sul collegio… per fortuna o purtroppo. fra un’ossidoriduzione e l’altra si tira avanti con stoicismo
un giorno mi recai in redazione a libero per dirgli che avevo bisogno di lavorare. avevo scritto moltissimo prima e mi sembrava lecito. mi trovai di fronte il vicedirettore che mi disse “non puoi presentarti qui come un terrorista”. tempo recente. all’hub stringo la mano ai tipi della croce rossa che mi sussurrano, “ah, sei tu il sovversivo!”. poi qualche ora fa, ipotizzando di cantare qualcosa a scuola salta fuori come un missile “perché non bandiera rossa”? dunque mi stuzzica questa idea, l’idea che possano farsi di me relativamente al mio schieramento politico. la verità è che non sono mai stato schierato da nessuna parte. non ho praticamente mai votato, e credo che continuerò ad astenermi finché non ci sarà qualcuno che sarà in grado di parafrasare correttamente le mie idee. perché di idee politiche, a onor del vero, ne avrei parecchie. ma non le sento pronunciare mai da nessuno. magari non esistono. «faccio politica cantando le paure che abbiamo tutti», diceva leonard cohen. forse anche per me è lo stesso.
curiosa sera ieri forse la più bella da quando vado alla galeria. stremato da un tavolo che continuava a offrirmi grappa e cantava a squarciagola, ma che divertimento. e poi la ciliegina sulla torta, cinquanta euro di mancia. ok cinque, dieci al massimo, ma cinquanta. erano decisamente alticci, ma tant’è, ieri erano (eravamo) tutti un po’ alticci. stamane in classe pensavo peggio, il collegio, il cd di vimercate… così mondrian e l’impulso che lo obbligava a dipingere. è lo stesso, qui è lo stesso
mah chissà da dove saltano fuori certi gruppi che intrigano e pestano ce ne vuole oh sì questi sono i peculiar pretzelmen e questi gli arrogants, i primi dagli usa (?) i secondi da lille. non si finisce mai di imparare anch’io ci provo a scuola come in questo dì perduto nell’oblio