E’ troppo poco (e comodo) chiedere a un popolo marginalizzato e bistrattato per secoli di adeguarsi alle nostre regole. Occorre elaborare un sistema di dialogo costruttivo e propositivo. Venerdì 8 aprile è la giornata internazionale del popolo rom e sinti, riconosciuta dall’ONU nel 1979. Sarebbe ora di valorizzarla e dare credito a quasi 200mila persone che, solo in Italia, continuano a essere vittime di pregiudizi e luoghi comuni. Lo scandalo è che (se si esclude qualche triste e scontato appuntamento istituzionale) nessuno ha organizzato mezzo evento. Eppure la politica del buonsenso dovrebbe partire proprio da qui.
bellissima giornata di primavera a casa di masso ed eli eli. non c’era il sole, è arrivato dopo, ma c’era tutto il resto. il top
sono arrivate le tracce del mix di vimercate caput mundi. bellissimo risultato. siamo quasi alla fine del lavoro. il disco meno stressante della mia storia musicale e forse quello che mi soddisfa di più (ma è ancora presto per dirlo). è il primo disco in cui suono tutti gli strumenti, ed è stato molto divertente. così, peraltro, rispecchio appieno quel che avevo in testa. loro non lo sapevano, ma la birra dell’altra sera è stata anche a coronamento di questo obiettivo. così si conclude la trilogia del villaggio. e adesso sarà la guerra di troia.
oggi ero in giro per milano, varie faccende giornalistiche. prima di vedere mauro per un pranzo al cinese, mi infilo in via gregorio, è quel che rimane del vecchio lazzaretto. c’è una chiesa piccola gestita da ortodossi, piena di icone russe e profumi. in un cappelletta mi accomodo, un signore prega a mezza voce, inginocchiato… così, semmai qualcuno dovesse ancora chiedermi quale sia il valore (oggi) della poesia.
stamane in macchina con sofi, ceci, cami e mozart e una straordinaria giornata di sole… dopo il giardinaggio (sto tentando la pacciamatura con le fragole) e la consegna della bozza sulla musica dei balcani e del caucaso, riprendiamo con il romanzo sul collegio. buona pasqua a tutti!
Quando studiavo alle medie la fisica subatomica era una “banale” questione di elettroni, protoni e neutroni. Oggi siamo arrivati a quark, gluoni, neutrini, muoni, fotoni, nucleoni… è il paradosso della scienza: più si scopre, meno si sa. E dunque anche la materia oscura è forse meglio che rimanga tale? Bel quesito in occasione della Pasqua che arriva e della chiusura – felicità! – del mio libro dedicato alla musica dei Balcani e del Caucaso: non vedo l’ora di trovarlo in libreria, tre anni di lavoro e non so quanti artisti studiati, completamente sconosciuti in Italia (e nel mondo)…
oggi giornata colma e suonare per la festa di san patrizio con un discreto successo in mezzo a scalmanati e calcinacci a lecco vero e l’adda ormai mie seconde case
Domani, San Patrizio. Celebriamo un santo che nessuno sa chi è perché dietro alla sua aureola si celano litri di Guinness e bellissime canzoni tradizionali irlandesi. Ma è stato rapito dai pirati appena sedicenne e a lui si fa riferimento per ricordare pozzi che si aprono su escatologie dimenticate. A Lecco, dalla mattina alla sera, ci sarà di che omaggiarlo, e anch’io proverò ad occuparmene con un piccolo saggio post prandiale. Così potremo almeno brindare insieme al misterioso dispensatore di birre e trifogli.
ci andavamo per vedere il tempo delle mele, o paradise, o qualche cartone animato di goldrake. così saltavamo le ore di dottrina. così diventavamo grandi. c’era suor stella a inseguirci e don nemesio a redarguirci. ora rimane qualche panno steso, un po’ di colore, un po’ di folclore. la sala cinematografica non esiste più. esistono i fantasmi di chi l’ha inventata.
Stasera alla Galeria ho cantato per la prima volta Goodnight Irene, capolavoro assoluto della storia musicale americana. Non l’ha capita nessuno. Tipo quando canto le canzoni in greco. O quelle di Rosa Balestrieri. A poco sarebbe servito spiegargli il perché.