una notte con Rosemary

30 ottobre 2015

fa un po’ di tristezza e un po’ viene da ridere, di malinconia. ma è così: ai grandissimi concerti non ci va nessuno. ieri a vedere i moriarty a cantù saremo state 40 persone. per una lezione di musica, stile, eleganza, lungimiranza. il concerto se n’è andato in un baleno. rosemary canta divinamente e ha un carisma invidiabile. gli altri, i ragazzi, le stanno al passo, suonando mille strumenti diversi. un brano del 1932, poi hank williams, poi brani originali franco-americani. alla fine mi sono infilato nel camerino e ho regalato alla band il mio libro sulla storia della musica francese, facendo notare il capitolo sui moriarty. gli ho lasciato anche un mio cd, huck is back: l’idea che possa risuonare a parigi anche solo per pochi minuti mi basta. di risposta ho ricevuto in omaggio l’ultimo lavoro della band che mi sono già gustato tornando a casa lungo una strada sconosciuta, avvolto dalle prime nebbie della stagione… un tuffo nella musica roots, un tuffo nell’america di steinbeck e kerouac, certo.

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