Ho sempre avuto grande rispetto per le persone anziane. Perché hanno un mucchio di cose da insegnare. Ma anche per la loro spontaneità. Per la loro purezza. Non hanno più nulla da dimostrare e allora divengono candidi e trasparenti. Come la coppia di ottuagenari che ho incontrato oggi. Lui mi raccontava del bel feeling che c’era con il suocero, prima che divenisse tale. «Voleva sempre giocare a carte con me. Poi quando gli ho detto che facevo l’amore con sua figlia non ne ha più voluto sapere». Proprio in questi giorni che riscopro il valore della famiglia. Che è quello di viversi senza tempi e scadenze, come forse accadeva una volta al tempo degli ottuagenari. Siamo in vacanza e rispetto a quando siamo a casa non dobbiamo rincorrerci, stiamo sempre insieme, e stare insieme, parrà banale dirlo, è straordinariamente bello. È bello soprattutto sacrificarsi per il bene degli altri, tipo resistere per tre giorni di fila a 45 gradi perché gli altri non sono altri a caso, bensì quattro femmine agguerrite amanti della tintarella. Insomma le vacanze dovrebbero essere tutte così. Un inno alla convivenza, alla condivisione, isolati da tutto e tutti, fuorché qualche coppia di ottuagenari che non ha perso la voglia di ridere.