era l’estate del 1994 e avevamo appena visto pino daniele dal vivo. nessuno di noi lo amava. ma poi sentimmo per la prima volta quanno chiove e qualcosa cambiò. così ancora oggi dopo tanto tempo riascoltarla significa respirare l’estate. un certo tipo di estate. forse proprio da allora cominciammo ad apprezzare il suono del dialetto napoletano. un suono tutt’altro che scontato. l’italia, in fondo, così bistrattata dai diktat d’oltreoceano. forse non a pino bisogna tornare, ma almeno al pudore di saper rivendicare melodie che se fossimo un po’ più audaci potrebbero dettare legge. nel mio piccolo ci provo, semmai guardando perfino oltre, ben oltre i confini del merchandising. si chiama forse letteratura mitteleuropea, si chiama forse una maglietta dei rem comprata a codroipo anni fa.