Folksinger, storyteller, chansonnier, cantastorie, trovatori, sono parole diverse per dire in fondo la stessa cosa: l’attitudine a raccontare in musica delle storie. In realtà la vera origine di questa encomiabile attività rimanda a epoche ben più lontane, a millenni fa, all’epopea della civiltà greca. E’ in questo contesto storico che presero, infatti, vita gli aedi e i rapsodi che decantavano le gesta di antichi eroi attraverso le note e la poesia. Così sono giunti fino a noi capolavori come l’Iliade e l’Odissea. A essi dunque vorrei tornare per la trasposizione musicale e letteraria della guerra di Troia, la terza e ultima fase della Trilogia epica, dopo I Promessi Sposi e la Genesi patriarcale. La credevo un’impresa titanica e insormontabile, ma dopo le prime timide canzoni su Achille, Elena e Agamennone, comincio finalmente a pensare che potrà avere un degno epilogo. Non so quale sarà il suo destino – e sinceramente m’importa relativamente saperlo – l’importante è essere partiti di nuovo con il vento in poppa.