Fu un amico dell’osteria Acquabella a parlarmi per primo di Yasujiro Ozu, magnifico regista giapponese. Ora, dopo aver visto, “Viaggio a Tokyo”, posso confermarlo con certezza: strepitoso. I toni del suo cinema, i colori lievi, le abitudini dei nipponici, la gentilezza… l’ideale da guardare una sera di piena estate, con l’orchestra dei grilli di sottofondo e le bimbe già a letto. E, dato non trascurabile, con “Ferragosto” (il mio settimo romanzo), chiuso con discreto anticipo sulla tabella di marcia. Amo i suoi personaggi, le storielle d’amore che dipanano dal succo della vicenda, me lo immaginerei “trasposizionato” proprio dalla mano di Ozu. Ambrogino e il Giannino, la Lina e l’Agnese… a breve ne riparleremo.