Ospite di un liceo a Cantù, parlo della storia della musica milanese. Certo non è facile cantare “Il testamento dell’avvelenato” alle 8.30 del mattino, con appena quattro ore di sonno, tuttavia l’incontro scivola in un baleno. Un doppio incontro per la verità. I ragazzi sono i classici ragazzi di 18 anni, di oggi e di ieri, pieni di brufoli e di sogni. Alcuni sembrano molto interessati alla mia proposta, altri meno. Forse sono troppo serioso. Si scaldano con gli ultimi brani che probabilmente conoscono di più. Una bella esperienza, nonostante la pioggia battente, incessante, l’umidità che rompe l’asfalto. Un pensiero al bidello che mi ha tenuto compagnia fra una lezione e l’altra. Grandissimo intenditore di musica, nonché imitatore di Bruno Vespa e Sandro Ciotti.